Al garden designer il compito di integrare – con gusto! – nello spazio verde le diverse tipologie di piante, tenendo conto di tempi di fruttificazione come di quelli di fioritura, adeguando i periodi di potatura e raccolta, contenendo gli ingombri e gestendo le aiuole in modo da valorizzare abbinamenti insoliti e colorazioni inedite.
Un giardino, quello che guarda al foodscaping (la parola è nuova ma il concetto no di certo), dove i fiori ci sono, ma non come unici protagonisti: direttamente accostati a fruttiferi e ortaggi, trovano la loro ragion d’essere anche nella funzionalità rispetto alle piante orticole (per esempio Tagetes, ottimi contro i nematodi, Calendule per attirare insetti utili, Nasturzi per allontanare gli afidi, Leguminose per arricchire il terreno di azoto) oppure nell’ottica di piante alimentari, fiori come il girasole, violette o alkekengi, secondo una visione di consociazione per un più vasto orto-giardino, bello quanto buono.
In un giardino commestibile come questo, largo spazio anche a grandi arbusti o alberi da frutto a bassa manutenzione come Melo, Gelso e Melograno o dalle bacche edibili ma insolite, come l’Amelanchier, l’Aronia, il Goji e ai piccoli frutti, come vari tipi di lampone, ribes, fragole, mirtilli e more, o fioritissimi deliziosi tuberi come il Topinambur, a tutti i colori e le forme dei peperoncini, oltre alla sconfinata varietà di specie di piante aromatiche e officinali tra cui in primis erba cipollina ed erba aglina, belle nelle aiuole quanto profumate nel piatto.
Poco spazio invece trovano qui i pesticidi, a cui vengono preferiti rimedi a base naturale (utilissimo coltivare la preziosa ortica, aglio, rosmarino, menta e melissa con cui fare macerati e decotti) oppure prodotti ammessi in agricoltura biologica. Si tratta di un luogo molto attrattivo per insetti e piccoli animali, e particolarmente interessante per i fortunati umani che possono godere di uno spazio verde in città che, oltre alla funzione di depuratore e ossigenatore dell’aria e rifugio ideale dallo stress, diventa fonte generosa di continui doni della terra.
Ecco un buon progetto per il giardino del 2019, che ne dite? 😉