Ma perché si cercano dati sul verde dei condomini del Belpaese?
Semplice, perché alberi, prati e piante condominiali costituiscono la fetta più grande di verde cittadino, in condomini abitati da circa 35 milioni di italiani la cui costruzione risale però, per la gran parte, ad anni in cui efficienza energetica e tematiche di sostenibilità non erano la priorità.
Invece i giardini condominiali potrebbero aumentare di molto la qualità della vita di chi li abita, per esempio diventando spazi attrezzati, dove fare sport, socializzare e magari godere insieme del fresco e dei benefici che offre la vegetazione. Ed è importante, se consideriamo il mare di cause che inondano i tribunali a causa di spazi comuni mal progettati o datati che generano spesso tensioni e liti, per non parlare dei costi.
Non solo. Il verde condominiale, così capillare e diffuso nelle città contemporanee, ha un forte ruolo nell’assorbimento delle polveri sottili e nel contrasto allo smog, nell’attenuazione del rumore e nella mitigazione della temperatura estiva e invernale. E anche nel 2019 si può rinnovarlo a costi convenienti grazie ad agevolazioni fiscali come il Bonus Verde, che si applicano ad ogni singolo appartamento, o l’Ecobonus per la realizzazione di tetti verdi.
E’ vitale quindi, per un paese moderno, avere dati sullo status quo, così come sulla percezione di chi abita in complessi condominiali, per individuare gli strumenti giusti per trasformare, a tutti i livelli, le nostre splendide città in verdissime smart cities, luoghi di lavoro e svago, ricche di bellezza, salute e benessere.
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