Un grande mare lilla: è così che si presenta una distesa di Facelia, umile piantina erbacea annuale dalle grandi qualità, usata da sempre per ridare fertilità ai terreni agricoli. Ma sarà per un’altra dote ben nota di questo fiorellino alto e snello, che sembra un fuoco d’artificio, che ne verranno piantati a migliaia negli spazi incolti di 15 comuni veneti: per aiutare le api. Il richiamo irresistibile dei suoi fiori sulle bottinatrici alate, che ne adorano polline e nettare, ne fa un’ottima risorsa per aiutarle ad affrontare la stagione più calda. Non solo: il lavoro delle api produrrà miele, prodotto che l’Italia è costretta ad importare dall’estero.
Mettere a dimora piante di Facelia (Phacelia tanacetifolia) può contribuire alla sopravvivenza delle amiche api grazie alla lunghissima fioritura estiva, a cui si unisce il vantaggio del ridotto apporto idrico richiesto da questa specie. Una volta che sfiorisce, la Facelia produrrà semenza per l’anno dopo e, interrando la pianta intera a fine ciclo, arricchirà il terreno di prezioso azoto.
I 15 Comuni veneti, tra la provincia di Treviso e quella di Venezia, acquisteranno i semi per metterli a dimora in aree pubbliche non utilizzate, offrendone un certo quantitativo gratuitamente ai residenti.