L’export delle erbe officinali negli ultimi sette anni ha registrato un +64%, quello delle spezie e aromatiche un +65% (Fonte Ismea). Dati che stanno rendendo interessante un settore tradizionalmente considerato di nicchia ma che invece sta macinando numeri di peso, con una crescita sia in termini di numero di imprese che di superficie coltivata. In Italia attualmente si producono 25 milioni di chili di prodotto, con 6.200 aziende coinvolte e oltre 24mila ettari di coltivazioni, più che triplicati soltanto tra il 2013 e il 2016.
Le spezie sono il cuore di un business di oltre 6 miliardi di dollari, con un boom per le coltivazioni del ricercato prodotto biologico. Il Belpaese peraltro ha una fortissima domanda interna: è infatti il primo utilizzatore mondiale di erbe officinali per il settore della cosmetica. Ed è in piena crescita il mercato degli integratori.
Non è un caso che proprio al mondo delle erbe officinali, aromatiche e spezie – che secondo la Fao annovera più di 50mila specie utili per l’uomo, di cui solo 300 in commercio (120 coltivate in Italia) – sarà dedicato Spices&Herbs, il nuovo salone, suddiviso nelle tre aree, proposto quest’anno all’interno di MacFrut, la manifestazione internazionale di Rimini sul mondo dell’ortofrutta che si terrà dal 5 al 7 maggio 2020. Coinvolte Fippo (Federazione Italiana Produttori Piante Officinali), Assoerbe e Unaproa (Unione Nazionale tra le Organizzazioni dei Produttori Ortofrutticoli, Agrumari e di Frutta in Guscio).
Con Ismea nasce inoltre un Osservatorio su spezie ed erbe che avrà l’occhio puntato su un settore caratterizzato in questo momento da un enorme dinamismo economico, sia in Italia che nei mercati internazionali.