Fiori e Foglie

Stop allo spreco di acqua in terrazzo e in giardino

Alla base della vita c’è l’acqua. La troviamo con estrema facilità nei rubinetti di casa (ma una persona su tre nel mondo non ha accesso all’acqua potabile e sicura, lo dice un rapporto 2019 dell’Unicef e OMS). Ma l’acqua costa, e ce n’è sempre meno. Inoltre, spesso in estate in molte zone del nostro Paese entrano in vigore norme per contenere i consumi idrici: è quindi necessario ripensare il verde in funzione di questa realtà. Come fare dunque, senza sacrificare il nostro amore per le piante e l’impatto estetico dei nostri terrazzi e giardini? L’abbiamo chiesto agli esperti dei Garden Viridea: ecco i loro suggerimenti!

Evitare gli sprechi è un obbligo di ciascuno di noi, considerando che i maggiori consumi di acqua sul nostro pianeta sono quelli nascosti, noti anche come “impronta idrica”: ogni oggetto nuovo, ogni produzione alimentare ha già̀ consumato grandi quantità di acqua nella sua filiera produttiva. Può sembrare incredibile ma sono dati di fonte scientifica: per produrre una tazza di caffè ci vogliono 140 litri di acqua; per un chilo di carne di manzo, ne richiede ben 16mila litri.

VERDE Sì, MA CON MENO ACQUA
Invece di un praticello stentato che si brucia con i 38 °C che ormai vediamo da anni anche in Pianura Padana, meglio una bella pavimentazione di ghiaia e legno con grossi massi e poche, fantastiche piante poco esigenti (arbusti mediterranei, aromatiche). Ideali anche cactus, piante grasse e succulente, da scegliere con cura – dove occorre – tra le specie che resistono ai geli. Pochi, ma spettacolari, i fiori: mesembriantemi, portulaca, oleandro, gazania, piante aromatiche facili e belle come timo e rosmarino, e a poca manutenzione come le graminacee. E se proprio volete il prato, utilizzate specie del gruppo Festuca, Gramigna (Cynodon dactylon) e Zoysia, che sopravvivono con poca acqua.

QUANTA ACQUA SERVE?
È bene capire quanta acqua occorre per innaffiare a sufficienza. Le piante in vaso in estate, su balconi esposti nelle posizioni soleggiate per molte ore, richiedono al giorno una quantità d’acqua pari a un terzo del volume del vaso. La quantità aumenta in caso di esposizione al vento. Alcune piante, come petunie e gerani, in pieno sole vorrebbero anche due irrigazioni quotidiane, soprattutto se sono in vasi o cassette poco profondi. Nei balconi semi ombreggiati, l’esigenza si riduce (ma anche le fioriture).

Per ridurre i consumi si utilizzano vasi profondi, coprendo la superficie intorno al fusto con corteccia o materiali (detti “pacciamatura“) che riducono l’evaporazione, e preferendo arbusti come rosmarino, ibisco di Siria, lagerstroemia, bougainvillea, cycas, grevillea, palme. I kit d’irrigazione per le piante in vaso possono essere collegati al rubinetto, oppure essere alimentati con sistema a cisterna. L’erogazione a goccia riduce drasticamente i consumi e migliora l’irrigazione.

QUANDO IRRIGARE?
Fornire acqua al mattino presto è utile per vari motivi: la terra si è rinfrescata con la notte, l’acqua evapora lentamente e viene assorbita meglio, c’è minore stress termico per le radici. In alternativa si innaffia la sera, dal tramonto in poi. Negli orari in cui fa molto caldo e il sole batte forte, innaffiare danneggia i vegetali perché si rischia di creare l’effetto-lente sulle foglie (il sole colpisce le gocce su foglie e fiori provocando delle bruciature) e c’è il rischio di shock termico (acqua fredda su radici molto calde). Inoltre c’è maggior dispendio idrico: l’acqua evapora in fretta. Anche il tipo di terreno ha un ruolo importante; più la terra è fertile e argillosa, e maggiore è la sua ritenzione idrica: si asciugherà quindi più lentamente.

In giardino fornite molta acqua ad alberi e arbusti piantati di recente. Calcolate un litro e mezzo per metro cubo di chioma, cioè 15-20 l per una pianta di medie dimensioni, ogni 3-5 giorni. Ma non va dimenticato che poca acqua, fornita spesso, è un errore. Meglio innaffiare con minore frequenza ma in abbondanza. In questo modo le radici del prato e delle piante tendono ad allungarsi in profondità, migliorando la stabilità e con minori rischi di rapido stress da carenza idrica.
La scelta migliore è quella di predisporre un impianto con microirrigatori lungo siepi e aiuole, e un sistema di irrigazione in superficie o interrato per il prato; grazie a una centralina si potrà erogare l’acqua in modo razionale, bloccando l’irrigazione se piove o se il terreno è sufficientemente umido (grazie a sensori di pioggia e di umidità).

L’acqua è un diritto di tutti nel presente e nel futuro; è fondamentale evitare di sprecarla per partecipare in modo consapevole alla tutela della natura e della vita.

ANCHE NEL VERDE NIENTE SPRECHI – il consiglio di VIRIDEA
• In balcone e giardino preferite pochi grandi vasi profondi, meglio se con il sistema a riserva d’acqua: il consumo di acqua è minore e le piante crescono meglio.
• Per un buon livello di umidità nel terriccio, sono utili le perle d’acqua e gli appositi prodotti in gel, composti da acqua addensata con fibre naturali (cellulosa): mantengono l’umidità per 3-4 settimane.
• I terricci a riserva d’acqua e la pacciamatura (corteccia sminuzzata, lapillo o teli traspiranti per la protezione della superficie del terreno) sono consigliabili per ridurre l’evaporazione di acqua, con minore spesa e migliore resa delle piante.
• Lungo siepi e aiuole, il tubo poroso è un’ottima scelta: mantiene un costante livello di umidità evitando eccessi e ristagni. Indispensabile anche nell’orto, per bagnare la terra senza bagnare il fogliame, evitando così di favorire le infestazioni di malattie fungine.

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