Candide volteggiano allegre farfalline bianche nell’orto d’autunno… Una visione campestre da sogno? Non per l’ortista, che con allarme le riconosce al primo sguardo come le famigerate cavolaie, produttrici di bruchi affamati che vanno matti per cavoli, broccoli e brassicacee in genere. Eh sì, perché nell’orto tra settembre e ottobre si trapiantano nelle regioni del nord le piantine di specie resistenti al freddo (comprese alcune che diventano più dolci dopo una gelata, come le verze) e si preparano i primi tunnel per prolungare la stagione. E tra queste specie, i cavoli sono in prima fila. Per fortuna abbiamo un rimedio completamente bio proprio lì nell’orto, a portata di mano.
La ricetta del macerato di foglie di pomodoro:
– mezzo kg di parti verdi della pianta di pomodoro
– 2,5 litri d’acqua
Preparazione:
Tagliare in piccoli pezzi foglie e femminelle, lasciarle a macerare per 2-3 giorni in un luogo all’aperto, filtrare, diluire in proporzione 1:10 e usare sulle piante bagnando bene la vegetazione.
Controindicazioni? Le stesse del macerato d’ortica, purtroppo: la puzza!
Va inoltre considerato che si tratta di un rimedio bio, quindi non si conserva per più di un paio di settimane e va ridato più volte, soprattutto in caso di frequenti piogge. Per evitare l’azione dilavante, si può disciogliere nel macerato diluito un cucchiaio di sapone di Marsiglia.