Fiori e Foglie

Se il giardinaggio diventa vegano

Tutti conosciamo oggi lo stile di alimentazione vegano, che non comprende cibi di origine animale di alcun tipo; quindi neppure latticini e uova, che sono invece presenti nello stile vegetariano. Rinunciare all’impiego di prodotti e risorse provenienti dal regno animale ha motivazioni diverse che comprendono anche i temi ambientalistici, demografici, salutistici e socioeconomici. Oggi si stima che vegetariani e vegani siano oltre l’8% della popolazione in Italia. Si sta dunque facendo strada anche da noi una nuova tendenza che introduce anche in giardino (e persino nell’orto) l’approccio vegano.

Indipendentemente dalle scelte alimentari, però, anche se osserviamo un regime di tipo più onnivoro, dobbiamo impegnarci in uno stile di vita che rispetta il mondo animale. Chi si orienta verso il giardinaggio biologico accetta infatti una serena convivenza con l’ambiente e le sue forme di vita e rispetta la piccola fauna, anzi attirando e accogliendo gli alleati che ci aiutano a mantenere un equilibrio biologico.

Prodotti di origine animale: no grazie!
Il passo in più è quello di scegliere una cura delle piante che non prevede impiego di prodotti di origine animale. Oggi il vegan gardening sta decollando e in Gran Bretagna e Germania si tengono già festival di giardini vegani.
Per diventare un giardiniere vegano, essenzialmente, l’obiettivo è quello di prendersi cura dell’ambiente e proteggere gli habitat naturali coltivando con metodi naturali ed eticamente corretti; significa accogliere animali selvatici e insetti, comprese le lumache, sacrificare alcuni raccolti perché troppo sensibili orientandosi verso piante più resistenti, e produrre il compost per nutrire il terreno.

Il concetto di giardinaggio vegano si lega al metodo biologico, nel quadro di uno stile di vita eco-consapevole di oggi. Giardino e orto sono diversi, ricchi di una bellezza selvaggia: zone di erba alta con fiori selvatici, molta biodiversità, molti posti dove gli animali e gli insetti possono nidificare. Se occorre eliminare animali per far crescere una pianta, meglio sacrificare la pianta e sceglierne un’altra non sensibile ai danni, utilizzando le consociazioni utili e le piante repellenti contro i parassiti. Inoltre, ovviamente, non si utilizzano concimi di origine animale (cornunghia, sangue di bue) sostituiti invece da compost naturale originato dalla trasformazione di resti vegetali, erba e foglie, concime a base di lupini e altre preparazioni analoghe, tenendo conto del fatto che un terreno ben curato rimane fertile praticamente senza altri interventi.

L’orto diventa vegano
Oggi il vegan gardening è possibile e facile anche nei piccoli spazi, grazie alla gamma di prodotti vegetali che alcuni anni fa erano di difficile reperimento. E quindi anche chi non sceglie il regime alimentare vegano può fare una scelta naturale e rispettosa, coltivando ortaggi e fiori senza impiego di prodotti di origine animale.

L’orto vegano produce verdure esenti da residui chimici e utilizza i metodi antichissimi delle rotazioni di diversi ortaggi sulla stessa area di terreno per reintegrare la fertilità, applicando anche l’efficace sistema del sovescio (interramento di piante che nutrono la terra).

Coltivare a rotazione nelle diverse parcelle dell’orto le piante da sovescio significa anche attirare le preziose api e avere uno spazio ricco di vita; ecco alcune delle specie consigliate, delle quali si trovano con facilità i semi:

Tutte queste piante curiose possono essere seminate anche in grandi ciotole sul terrazzo, perché attirando le api e le farfalle contribuiscono alla protezione della biodiversità urbana.

Inoltre, tutti i residui verdi dell’orto e del giardino vanno compostati e trasformati in concime vegano; le piante si aiutano fra loro e alcune, come aglio e timo, si rivelano efficaci nell’allontanare gli insetti; la piccola fauna è accolta e tutelata perché nel suo ciclo di vita mantiene un equilibrio ambientale, per esempio nel numero di insetti e lumache.

E anche i fiori in terrazzo possono trovare, in questo stile naturale e rispettoso dell’ambiente, una nuova bellezza intrinseca: osservandoli sapremo che li curiamo e li amiamo con una nuova etica rispettosa dell’ambiente in tutti i suoi risvolti.

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