Non è una dieta, non è una moda, non è una medicina: prendersi cura del verde e ripristinare il nostro contatto con la natura grazie al giardinaggio è, invece, un approccio al benessere individuale a 360 gradi. Approfittiamo della primavera per colmare i nostri spazi verdi di natura e curarla con passione per vivere meglio e contrastare così lo stress quotidiano.
Pandemia e disastri mondiali si sommano agli stress che tutti ben conosciamo: guidare nel traffico, comprimere in poche ore ciò che andrebbe fatto con calma e senza fretta, trovare mediazione nei rapporti interpersonali anche quando non sembra per nulla facile… Ognuno di noi mette in campo ogni giorno i propri sistemi di difesa, che spesso sembrano non bastare. Il well being, ossia il sentirsi bene nel corpo e nella mente, nasce da un’azione combinata: scelte complementari che portano a un buon equilibrio funzionale e alla percezione di una vita appagante. La cura del verde può avere un ruolo fondamentale in questa visione del benessere.
Prima difesa antistress? Ascoltare i segnali della natura: è primavera!
Il primo passo è quello di ascoltare un segnale molto forte, un segnale biologico che affonda le sue radici in un passato ancora del tutto contemporaneo: la primavera è risveglio, è un campanello di richiamo alla vita del nostro corpo e della nostra mente. Ascoltare questo messaggio significa concedere al nostro organismo la possibilità di ritrovare benessere a contatto diretto con la natura. E dunque, prevediamo uscite, escursioni, passeggiate a piedi o in bici in luoghi in cui siano campi, boschi e paesaggi a essere protagonisti ai nostri occhi e nel nostro intimo.
La semplicità delle cose autentiche
Parallelamente, lasciamo che la natura entri nel nostro quotidiano. Il verde nelle stanze di casa e nel luogo di lavoro, i fiori in terrazzo e in giardino, un piccolo orto: sembrano proposte semplici, senza pretese, e proprio in questo sta il loro valore. Lo racconta bene uno stile di arredamento indoor e outdoor che sta prendendo piede, si chiama “wabi-sabi” e si riallaccia a una filosofia giapponese che punta sull’autenticità, celebrando i difetti come una parte importante della storia di un oggetto o di una persona per trovare la vera bellezza nelle cose semplici, nell’imperfezione, nelle cose apparentemente incomplete: esattamente come accade nel giardinaggio, che non è mai finito, lascia sempre qualcosa ancora da fare, da migliorare, da cambiare.
Uno spazio verde imperfetto? La spinta a innovare usando la creatività
Prendersi cura del verde ha implicazioni profonde che toccano tutti i nostri sensi. Possiamo non ricordare il nome di un fiore, ma se ne sentiamo il profumo la nostra mente ci riporterà a momenti del passato. Se il nostro spazio verde è imperfetto, sentiremo il desiderio di agire per migliorarlo, seguendo quella spinta all’innovazione che apre la nostra mente alla creatività e alla positiva visione del futuro, in ogni aspetto del vivere. Inoltre, il gardening ci fa muovere i muscoli e ci distrae dallo stress; è un antidoto che molti hanno utilizzato per combattere l’isolamento e la malinconia durante tanti mesi di pandemia e che oggi più che mai parla di pace, di armonia, di tolleranza e solidarietà, basta pensare alla naturalezza con la quale piante radicalmente diverse sanno convivere anche in piccoli spazi sotto i nostri occhi. Ed è importante scegliere piante che ci chiedono poco lavoro regalando tanta bellezza.
Ce ne sono molte, eccone 5 facili e curiose, da scegliere a seconda dello spazio disponibile:
- Il Newbiscus, una varietà di ibisco XXL con fiori davvero enormi
- La Gunnera, perenne longeva con foglie gigantesche
- L’Hymenocallis o “giglio ragno”, una bulbosa ideale anche in vaso con fiori bianchi
- Il ricino, grande arbusto con splendide foglie rossastre e frutti rossi spinosi in autunno
- Il banano, ottimo anche in grandi vasi: le grandi foglie creano un look tropicale
- Il peperone giapponese Shishimai, delizioso, ideale da friggere
- La batata, ossia la patata americana considerata nella top 5 degli alimenti più salutari: molto dolce, utilizzabile bollita, arrosto e per purè
- La zucca-castagna dalla polpa dolce e scorza tenera, anch’essa commestibile
- L’anguria mini, grossa come una mela, ideale anche in terrazzo
Il piccolo orto fa parte del progetto well being, per coltivare ortaggi che diventano sapori genuini e creando un contesto in cui la biodiversità è protagonista, e ci regala benessere.
Meno stress e più piacere
Chi pratica il gardening ha livelli di cortisolo (ormone dello stress) più bassi della media, e più alti di endorfine (ormone del piacere): se siete “giardinomani” lo sapete bene. Se non lo siete, provate subito: i vantaggi sono enormi nel breve termine, il well being emerge subito con chiarezza e vi spingerà anche ad agire su altri fronti: uno stile alimentare sano ed equilibrato, maggiore attività fisica, dare spazio alle proprie passioni e alla cultura, coltivare il valore del benessere sociale della propria comunità in modo concreto e attivo. Il risultato? Un well being personale durevole, che ci rende empatici, ottimisti e capaci di sentire la natura come un aiuto costante che regala soddisfazione e bellezza.
Giardinaggio: da dove iniziare – Il consiglio di Viridea – www.viridea.it
• Per avvicinarsi al piacere del giardinaggio basta poco, ma occorre saper scegliere bene le piante: a titolo di esempio, la robustissima Abelia grandiflora ‘Sparkling Silver’, cespuglio sempreverde ottimo anche in vaso che fiorisce per tutta l’estate e fino all’autunno.
• Per la logica “più divertimento e meno stress” è fondamentale scegliere oggetti e attrezzi “intelligenti”: vasi a riserva d’acqua, computer per irrigazione, attrezzi a batteria e altre soluzioni salvafatica: per esempio un piccolo e potente soffiatore che ripulisce terrazzo e giardino in pochi minuti.
• Well being significa anche rispettare l’ambiente. La scelta di terricci, concimi e prodotti per la protezione delle piante comprende moltissime formulazioni ammesse in agricoltura biologica.
>>Contenuti forniti interamente dai Garden Viridea
Photo credits: PhotoJuli86 – goodmoments