Fiori e Foglie

Orto in ritardo? Nuovi trapianti!

E dopo tanta pioggia, ecco che è arrivato il sole anche nel nord dello Stivale. Sì, ma …l’orto?!? Pomodori e zucchine cominciano a produrre solo adesso, con un ritardo di 15-20 giorni, ma solo se sono sopravvissute all’invasione di lumache e limacce che, favorite dalla costante umidità, hanno fin qui fatto razzia di tenere pianticelle trapiantate a maggio… Per non parlare di temporali con bauli di pioggia e malattie, come la perenospora e il mal bianco, che hanno avuto gioco facile grazie a sbalzi di temperatura e foglie che non si sono asciugate per giorni. Quindi, cosa possiamo piantare, adesso che il sole caldo comincia finalmente a mostrarsi?

ORTO IN RITARDO? TRAPIANTIAMO!
Anche con qualche acquazzone, nelle ultime settimane l’estate sembra un po’ più convinta nei cieli degli orti settentrionali. E per recuperare il tempo perduto, occorre metter mano alle zappette trapiantando giovani piantine che prolunghino la stagione continuando a produrre fino a tardi, quasi a lambire l’autunno. Mettiamo nelle nostre prose nuove piante di zucchine quindi, forti e sane, da affiancare a quelle vessate dalle condizioni avverse.

ANTICIPIAMO L’INVERNO!
Inoltre aggiungiamo già ora, sotto e nelle interfile tra i pomodori, insalate (attenzione alle lattughe, tendono a fiorire con il caldo!) e piantine dei nostri cavoli preferiti così da portarci avanti con l’orto invernale: si tratta di ortaggi a crescita lunga e lenta quindi metterli adesso, ci permetterà di averli pronti proprio quando i pomodori avranno finito la loro stagione. Oltre a crescere comode ombreggiate dai palchi dei pomodori, queste verdure ci faranno un ottimo servizio: occupando la superficie, circondate da un buono strato di paglia, impediranno la crescita dell’erba (che con le piogge rispunta vigorosa), agevolando la manutenzione dell’orto, e favoriranno la biodiversità che evita la dannosa monocoltura, causa di eccessivo richiamo per i parassiti.

EVVIVA LA PAGLIA!
Uno spesso strato di paglia disposto su tutta la superficie rimasta ancora scoperta ci permetterà poi di bagnare di meno, evitando collassi idrici nelle nostre piante e, nel tempo, decomponendosi, nutrirà il terreno sottostante, che diventerà morbido e fertile, ideale per ospitare le future coltivazioni.

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