DESCRIZIONE
Pochi alberi danno una botta di colore così intensa e precoce nella stagione come l’Albero di Giuda (Cercis siliquastrum), i cui fiori rosa-ciclamino nascono curiosamente direttamente dai tronchi nudi prima che si sviluppino le foglie, coprendo, in modo spesso spettacolare, l’intera pianta ad aprile, sotto Pasqua. Se poi si uniscono ai fiori (eduli!), le bellissime foglie arrotondate e l’attitudine a crescere in modo contenuto, ecco spiegata la ragione del suo successo in viali e giardini.
Tutti questi pregi valgono il riscatto del nome popolare, frutto di sfortunate leggende: una racconta come fu proprio sotto ad un Cercis che Giuda diede il suo bacio traditore a Gesù, e i suoi fiori sarebbero le lacrime del Cristo, mentre altre implicano una storpiatura del nome (Albero della Giudea) che ne indicherebbe semplicemente le origini geografiche.
PUNTI FORTI
Fioritura esplosiva, coloratissima e precoce, bella la livrea autunnale dorata
PUNTI DEBOLI
Chioma disordinata, crescita lenta: i baccelli scuri permangono sulla pianta per tutto l’inverno dopo la caduta delle foglie.
COME SI RICONOSCE
Le foglie dalla forma cuoriforme sono facilmente riconoscibili quando l’alberello non è fiorito. Altrimenti il colore dei suoi fiori si discerne da lontano!
Sebbene molto raro a vedersi, il Cercis esiste anche a fiori bianchi, Cercis siliquastrum alba, con fiori di un fucsia intenso nella cultivar ‘Rubra’, oltre che in una varietà ‘Sterilis’ che non produce baccelli.
COME SI PIANTA
Albero di terza grandezza, si alza dai 6 agli 8 metri. E’ una leguminosa. Adattabile e resistente al freddo anche se apprezza situazioni miti: meglio collocarlo in un angolo poco esposto ai geli primaverili, per non comprometterne la fioritura precoce. Eventuali potature di riordino devono considerare che la fioritura avviene sul legno vecchio. Una volta adulto non richiede bagnature. Perde le foglie in inverno.
COME SI USA
Ideale per piccoli giardini, meno adatto a filari stretti poiché a maturazione la chioma si espande a vaso. Scenografico in gruppo, piantato a macchie. Molto pregiato il suo legno rosso e contorto, utilizzato dagli ebanisti.
Il Cercis s. può essere attaccato dagli afidi, che lo imbrattano con la loro melata.