DESCRIZIONE
Grandi e belle foglie di un verde freschissimo e una fioritura scenografica danno bellezza alla Catalpa (Catalpa bignognioides), anche detta “Albero dei Sigari” a causa delle capsule dei semi (non edibili) che pendono dai rami durante la produzione dei semi e che permangono a lungo sulla pianta. Albero resistente, ha un portamento allargato e una chioma tondeggiante non troppo fitta. Tra le qualità più rinomate, c’è la sostanza di cui sono ricche le sue foglie, il catalpolo, sgradito alle zanzare: esiste una varietà, detta ‘Catambra’, selezionata per il contenuto più concentrato della sostanza, che richiede comunque vicinanza alla chioma per godere della sua azione repellente.
Ottimo albero per il giardino o per i parchi grazie alla chioma larga, ombrosa e piacevole
PUNTI DEBOLI
Non tollera bene i venti forti né la grandine, a causa dell’ampiezza delle foglie, né la neve, che può creare rotture tra i rami. Non è adatta all’impiego negli stretti filari di città. Le foglie se strofinate non hanno un buon odore.
COME SI RICONOSCE
Spicca per l’abbondante fioritura tra giugno e luglio, a panicoli bianchi macchiati di porpora, delicata e leggera, e per il look tropicale.
LE VARIETA’
COME SI PIANTA
La Catalpa è una specie molto adattabile: ama il sole ma può tollerare anche la mezz’ombra (consigliabile, soprattutto al sud, per la varietà ‘Aurea’). Cresce in terreni anche difficili, come quello argilloso, e tollera terreni umidi. Gradisce concimazione biologica. Ottima resistenza alle basse temperature, negli esemplari giovani richiede di essere bagnata durante l’estate secca.
COME SI USA
La chioma allargata, che a maturità può arrivare ai 10 metri nella specie, ne fa un albero ad ombrello naturale, per cui non occorrono potature. Albero di seconda grandezza, a foglia caduca, raggiunge la maturità in circa 20 anni e un’altezza di circa 15 metri. Gli alberi annosi, seppur dalla chioma più disordinata, sono molto ammirati.
La Catalpa è la pianta nutrice della Sfinge della Catalpa (Ceratomia catalpae): i suoi bruchi famelici però possono defogliarla completamente. Nei casi più gravi, occorre ricorrere a contromisure per evitare che la pianta si indebolisca eccessivamente. Può capitare anche che soffra di attacchi fungini di mal bianco (oidio): può essere utile prevenire con trattamenti a base di zolfo.