E’ un tam-tam e si sta diffondendo sempre più. Coltivare da soli frutta e verdura regala un mare di vantaggi. Il primo è sicuramente economico. Togliere buona parte della voce “fresco” dalla spesa al super (che tra l’altro è su questo e sulla gastronomia che fa i soldi) alleggerisce decisamente il bilancio familiare. E non c’è solo questo.
C’è la salute, il contatto con la natura e l’aria aperta e c’è il piacere. Vedere svilupparsi una zucchina dal seme alla pianta al… piatto è una soddisfazione che mette in circolo buonumore e autostima, dicono gli psicologi. Senza parlare dell’impatto positivo del verde sui tetti sull’ambiente urbano: i vegetali ripuliscono l’aria e creano microclimi salutari per chi vive circondato dal cemento.
Si può partire da una cosa semplice, qualche piantina di pomodoro, un pò di insalata per arrivare a pensare (e coltivare) in grande. Prendete Gaetano Bruno, fisico elettronico in pensione. Lui in piena Torino è riuscito a costruire un orto su un terrazzo di 150mq che ha ristrutturato personalmente. Per lui e sua moglie frutta e verdura (ma anche vino, olive e marmellate!) a km 0 per 5 mesi l’anno. La resa al metro mq del suo quinto piano supera di gran lunga quella di qualunque coltivazione in terra piena: stiamo parlando di buoni 300 kg di frutta e verdura all’anno. Quasi un’industria. E mica da dire che è un brutto posto, il terrazzo di Gaetano. Lui in mezzo alle viti e gli albicocchi ci ha piantato anche le rose, così che ha il buono e pure il bello.
E non è il solo. I “casi” come il suo, più o meno in grande, si stanno moltiplicando. Del resto la pratica degli orti urbani è di vecchia tradizione in Europa. Fino adesso però in Italia erano patrimonio dei pensionati. Le cose stanno cambiando, coinvolgendo cittadini di tutte le età e di tutte le classi sociali (presidenti inclusi, vedi l’orto di Lady Obama alla Casa Bianca). Se ne sono accorti anche quelli di Orticola che quest’anno in centro Milano vendevano cassette con ortaggi pronti per la coltivazione. Giovani e vecchi dunque, che lo fanno per piacere, ma anche perché conviene. E perché con questo hobby riprendiamo contatto con quella natura che le città ci hanno sottratto. E adesso noi ce la riprendiamo indietro.
Non sapete da che parte cominciare per farvi un orto?
Se siete toscani, gli Ortisti possono darvi una mano: organizzano un corso Teorico-pratico di Orticoltura Naturale.
Se abitate in Lombardia, la Scuola Agraria del Parco di Monza organizza un corso sul tema in due incontri, il 13 e 20 giugno.
Non avete voglia di muovervi?
Potete seguire in Rete le avventure di Luigi e del suo ortobalcone su www.ortourbano.it
Vi preoccupano i vasi?
C’è chi, come Cristiano sul suo blog, si è già inventato dei vasi fai-da-te a riserva d’acqua per combattere il caldo torrido dei terrazzi di città. Se invece volete qualcosa di più capiente, ecco come costruire le Garden box
Al fai-da-te non siete portati ma avete poco spazio e l’orto lo volete compatto e ordinato?
Ecco una soluzione in verticale per piccole piante, l’orto nel vaso a tasche Convinti? 😉