TIMO: ecco come si usa

LE QUALITA’ DEL TIMO
Il timo ha piccate proprietà antisettiche e antibatteriche (con una azione disinfettante 25 volte superiore al fenolo), oltre che proprietà antiossidanti. Ha anche azioni stomachica, digestiva, riscaldante, spasmolitica, carminativa, diuretica e disinfettante delle vie urinarie.

TIMO: A COSA SERVE E COME USARLO
II timo stimola l’appetito, favorisce la digestione e l’assimilazione dei grassi. Possiede una specifica azione antibatterica nelle infezioni intestinali. Fra i diversi usi, le sue proprietà ne giustificano l’impiego nell’aromatizzazione e conservazione degli alimenti. 

IL TIMO IN CUCINA
Secondo Il Cucchiaio d’Argento: “In cucina questa intensa erba aromatica si può usare praticamente ovunque: profuma brodi, sia di carne che di verdure, si sposa bene con il pesce, ma anche con la carne, in particolare manzo, agnello e pollo, oltre che con la cacciagione. Allo stato fresco dà un tocco in più anche alle insalate.” Nota anche la tisana e ottimo il miele.

   

TIMO: LA PIANTA
II timo è un piccolo suffrutice sempreverde della famiglia delle Labiatae, di taglia molto bassa, dai 20 ai 30 cm, con cespo compatto e rami brevi ricchi di piccole foglie sessili, opposte, lanceolate e con i bordi arrotondati. Il peso di 1.000 semi è di 0,25 g.

TIMO: COME SI COLTIVA
II timo è una pianta perenne, rustica, a sviluppo iniziale moderato, che viene generalmente mantenuta in coltura per 3-4 anni. Cresce bene nei terreni calcarei, asciutti, permeabili, sassosi, poveri e soleggiati, sia di pianura che di collina e si adatta ai terreni argillosi. Un ambiente arido, caldo, soleggiato favorisce l’accumulo dei principi attivi aromatici, anche se risulta limitante per lo sviluppo vegetativo. I semi germinano con qualche difficoltà. In semenzaio è preferibile utilizzare del terreno fertile e finemente preparato, che va inumidito frequentemente. Una leggera rincalzatura favorisce il rapido ricaccio delle gemme e proteggere la base della pianta dal gelo.

TIMO: QUANDO FIORISCE
I fiori sono rosei o bianchi e la fioritura avviene da maggio a luglio, a seconda del clima e dell’ecotipo.

TIMO: QUANDO SI RACCOGLIE
 Nella coltivazione casalinga si tagliano i rametti a mano, con le forbici, confezionandoli in mazzetti. Nella raccolta, si deve fare attenzione a rispettare le gemme basali che garantiscono il ricaccio.

NOME BOTANICO
Thymus vulgaris
  

MALATTIE DEL TIMO
A volte soggetto a ingiallimenti fogliari, causati da attacchi di nematodi che si sviluppano all’interno della radice, e attacchi di “ruggine del timo” (Aecidium thymi) che provoca delle macchie rosso-giallastre sulla pagina inferiore delle foglie e sul picciolo e di ruggine della menta (Puccinia menthae). Le larve di alcuni lepidotteri minatori possono danneggiare le foglie, in particolare la Tortrix pronubana.

CREDITS
Scheda in preziosa collaborazione con FIPPO – Federazione Italiana dei Produttori di Piante Officinali