DRAGONCELLO: ecco come si usa

LE QUALITA’ DEL DRAGONCELLO
L’olio essenziale si ottiene per distillazione della pianta intera ed ha una resa dell’1-2%. Viene prodotto prevalentemente in Francia ed un po’ anche in Piemonte e viene utilizzato per uso alimentare nella preparazione di vini tonici, aperitivi ed aceti aromatici è ha proprietà spasmolitiche, neuromuscolari antivirali, antinfiammatorie e batteriostatiche.

DRAGONCELLO: A COSA SERVE E COME USARLO
La parte aerea si utilizza in cucina come aromatizzante allo stato fresco, nelle insalate. Essiccata nel settore agroalimentare nella preparazione di prodotti a base di carne, salse, ripieni e minestre e per aromatizzare l’aceto.

DRAGONCELLO IN CUCINA
Detto anche “estragone”, pesce e uova ne amano l’aroma (più forte nelle foglie fresche, più delicato in quelle secche), come anche la carne. Se ne fanno note salse (salsa bernese per esempio) e un ottimo aceto aromatizzato. Molto amato dalla cucina francese e piemontese. Viene a volte utilizzato per insaporire, come sostituto del sale, ed è il protagonista del Tarhun, un drink tipico della Georgia del Mar Nero dal colore verde brillante.

  

DRAGONCELLO: LA PIANTA
Specie erbacea, perenne, rizomatosa, cespugliosa, della famiglia delle Asteracee; originaria dell’Asia orientale, introdotta in Europa verso la fine del XV secolo. In Italia si trova soltanto coltivata e, di rado, inselvatichita. Presenta fusto alto 70-80 cm glabro, ramificato; le foglie sono lanceolate-lineari, trifide alla sommità, di colore verde ed aromatiche. I fiori sono piccoli, di colore bianco-giallognolo, riuniti in capolini globosi e disposti in pannocchie ramose.

DRAGONCELLO: COME SI COLTIVA
Il dragoncello francese produce raramente semi fertili e quindi si può riprodurre solo per divisione dei cespi o per talea. Il trapianto può venir effettuato in autunno nelle zone a inverno mite, in febbraio-marzo in zone fredde. Predilige terreni di medio impasto, ben drenati, con clima temperato senza sbalzi bruschi di temperatura e buona esposizione al sole. In inverno teme più l’eccesso di umidità, che il freddo. Si può coltivare in vaso profondo per 3-4 anni (in inverno i rami seccano, per poi germogliare a primavera dalle radici), sostituendo la pianta quando diventa meno aromatica.

DRAGONCELLO: QUANDO FIORISCE
I fiori del dragoncello compaiono in estate, nelle regioni calde, raramente in quelle fredde.

DRAGONCELLO: COME RACCOGLIERLO ED ESSICARLO
Le foglie, tagliando al massimo 1/3 dei rametti, si raccolgono da giugno in poi. L’essiccamento va effettuato all’ombra e il più tempestivamente possibile in modo da conservare la colorazione verde e l’aroma.

NOME BOTANICO
Artemisia dracunculus

LE MALATTIE DELLA PIANTA DI DRAGONCELLO
Il dragoncello o estragone è suscettibile alla ruggine, causata da Puccinia dracunculina, e ad attacchi di lepidotteri che ne minano le foglie.

CREDITS
Scheda in preziosa collaborazione con FIPPO – Federazione Italiana dei Produttori di Piante Officinali