CALENDULA: ecco come si usa

LE QUALITA’ DELLA CALENDULA
Spiccate proprietà antinfiammatorie, antisettiche, cicatrizzanti, rinfrescanti, emollienti e dermofunzionali.

CALENDULA: A COSA SERVE E COME USARLA
Viene impiegata per produrre preparati ad uso esterno, topico o che rientrano in formulazioni più complesse per la detergenza e l’igiene della persona. Utile in caso di punture di insetti, ferite, eczemi, dermatiti, foruncoli, irritazioni, arrossamenti e contro il veleno irritante delle meduse, sotto forma di tintura madre in oleoliti o pomate.
I fiori di calendula vengono utilizzati anche in campo erboristico per la preparazione di tisane.

CALENDULA IN CUCINA:
La calendula è un fiore edibile, si può mangiare e usare per decorare i piatti.
SlowFood consiglia: “da utilizzare in cucina assolutamente. Il gusto è piccante, sapido, pepato. Il colore dorato aggiunge un tocco di lusso a qualsiasi piatto“.

CALENDULA: LA PIANTA
La calendula è una composita erbacea, annuale o perenne, coltivata come pianta ornamentale, oltre che officinale, che si può trovare qualche volta inselvatichita. È specie polimorfa, con portamento ramificato, e fusti alti cm 30-60. La radice è fittonante, profonda circa cm 20, con diametro fino a cm 1. I fiori, gialli, giallo-arancio sono raccolti in capolini di 3-5 cm di diametro. I frutti sono degli acheni curvi, tozzi e spinosi. Il peso di 1000 semi è di 8-15 g. 

CALENDULA: COME SI COLTIVA
Rustica, si adatta a diversi ambienti e terreni, in collina al sole fino a 600 m di altitudine. In pieno campo, con temperature di 15 °C il seme germina in 15 giorni e cresce al meglio entro i 20-30 °C. I terreni migliori sono quelli ricchi di sostanza organica, ben areati e drenati, dotati però di un sufficiente grado di umidità. E’ preferibile non ripetere la coltura sullo stesso terreno per 4-5 anni.
Si coltiva come annuale in vaso all’aria aperta, pienamente esposta al sole e al caldo ma sempre ben irrigata.

QUANDO FIORISCE:
La calendula fiorisce dall’inizio dell’estate al tardo autunno: utile lasciare che la pianta produca semi alla fine della stagione, da mettere in vaso e coltivare l’anno dopo. Esistono molti ibridi ornamentali con fiori più piccoli o più grandi della specie.

COME ESSICARLA:
L’essicazione va eseguita subito dopo la raccolta, utilizzando all’inizio temperature più elevate (50-60 °C) per eliminare velocemente rugiada, condensa da respirazione ed acqua di vegetazione, nonché per fissarne il colore.

NOME BOTANICO:
Calendula officinalis

   

MALATTIE DELLA PIANTA DI CALENDULA:
Sphaerotheca fuliginea: è l’oidio della calendula e colpisce soprattutto l’apparato fogliare provocando ingiallimento e disseccamento delle parti verdi
Entyloma calendulae: attacca soprattutto i rami e si manifesta prima con macchie giallo-verdi e poi brune
Erysiphe cichoracearum e Alternaria calendulae: che danneggiano l’apparato fogliare
Cercospora calendulae: causa il mancato accrescimento e il deperimento della pianta ed inoltre forma delle macchie circolari di colore grigio

Fra gli insetti dannosi per la calendula ricordiamo: Atropos pulsatorium che la erode con l’apparato boccale; Phytomyza atricornis che mina le foglie; Bemisia tabaci vettore del mosaico del cetriolo; l’Aphis fabae ed il Myzus persicae che trasmettono il virus del mosaico della dahlia.

 

CREDITS
Scheda in preziosa collaborazione con FIPPO – Federazione Italiana dei Produttori di Piante Officinali