SALVIA: ecco come si usa

LE QUALITA’ DELLA SALVIA
Proprietà antidiaforetiche (capacità di ridurre i sudori dei reumatici e le vampate tipiche della menopausa) e antibatteriche, micostatiche, disinfettanti ed astringenti dovute ai tannini. Molto utile nel caso di malattie infiammatorie del cavo orale, quali gengiviti e faringiti.

SALVIA: A COSA SERVE E COME USARLA
Le foglie fresche, grazie al loro contenuto di saponine, servono da tempi immemorabili come dentifricio, mentre in infuso è utile contro i disturbi digestivi e l’inappetenza. L’olio, grazie alle sue proprietà aromatiche, trova impiego nei prodotti alimentari, nelle bevande alcoliche e nell’industria delle confetture.

LA SALVIA IN CUCINA
L’uso per cui la conosciamo meglio è quello di aromatizzare i piatti in cucina, per cui in genere si utilizzano le foglie speziate, dal retrogusto sottilmente amaro. Fritte in pastella sono una delizia. Molti non sanno però che anche i fiori sono edibili: secondo Slowfood hanno un “sapore simile a quello delle foglie, ma più delicato“.

SALVIA: LA PIANTA
La salvia domestica è un suffrutice di 20-40 cm di altezza. Il fusto è legnoso, ramificato alla base e con peli patenti. Le foglie sono lanceolate, di colore grigio tormentoso, con odore aromatico. I fiori sono raggruppati in verticillastri di 5-10 fiori dalla corolla è violacea (raramente rosa o sbiancata). La salvia cresce spontanea sulle rupi aride e le pietraie calcaree. In genere le salvie amano i climi caldi, temono i freddi invernali e sono frugali per quanto riguarda il fabbisogno idrico.

SALVIA: COME SI COLTIVA
Di solito la coltura ha una durata di tre anni e si avvantaggia notevolmente della concimazione azotata, che ne allunga la coltivazione in campo fino a 4-5 anni. La germinabilità del seme di salvia, opportunamente conservato, è di circa 3 anni. Anche se la salvia è xerofila, la disponibilità di acqua ne aumenta la produzione e, negli ambienti caratterizzati da siccità estiva, permette di eseguire un secondo taglio autunnale.
In vaso non dà il meglio di sé, non fiorisce, tende a spogliarsi alla base e soffrire molto gli inverni più rigidi: molto meglio coltivarla in un angolo soleggiato del giardino, dove creerà un cespuglio sempreverde molto decorativo. Oltre le S. officinalis variegate (icterina, tricolor), la S. purpurascens a foglia viola e la ‘Maxima’ a foglia larga, ne esistono moltissime specie ornamentali, con fiori e taglie tra le più diverse.

SALVIA: QUANDO FIORISCE
La salvia inizia a fiorire dal mese di maggio.

SALVIA: COME SI RACCOGLIE
Le foglie di salvia vanno raccolte nelle ore pomeridiane, quando sulla pianta compaiono i primi bottoni fiorali. In campo, se si taglia la pianta a 20 cm dal suolo, per permettere la ripresa della vegetazione, è necessario lasciare una parte verde, soprattutto nelle zone fredde.

SALVIA: COME ESSICARLA
Le foglie vanno staccate dai rami quando sono ancora fresche. Adagiatele su un canovaccio ben steso o meglio ancora su una griglia, coperte da un velo anti insetto, senza appressarle, mantenendole all’aria al riparo del sole, per alcuni giorni, in modo che evapori l’umido. Le foglie ben secche poi potranno essere conservate in un barattolo di vetro.

NOME BOTANICO
Salvia officinalis

MALATTIE DELLA PIANTA DI SALVIA
Al nord, a causa del clima umido, il problema principale sono gli attacchi di oidio (Oidium salviae), il cosiddetto “mal bianco” (quando le foglie sembrano coperte da uno strato o macchie farinose) a cui si può far fronte con trattamenti a base di zolfo o bicarbonato di sodio. A sud invece la salvia può essere attaccata dalla cicalina (Eupteryx salviae).

 

CREDITS
Scheda in preziosa collaborazione con FIPPO – Federazione Italiana dei Produttori di Piante Officinali