Le temperature tropicali che abbiamo avuto in questi giorni (sabato a Milano il termometro ha toccato con disinvoltura i 34 gradi C) portano a riconsiderare il nostro modo di vivere e anche di gestire il verde. Il calore porta evaporazione e perdita di umidità, con il conseguente tracollo delle nostre beniamine, soprattutto se sono in vaso. Del resto il giardino che richiede poca acqua va di moda, da qualche tempo. Se ne parla anche grazie al lavoro di alcuni paesaggisti che, in zone ai limiti di aree desertiche o dove comunque non si dispone di grandi volumi d’acqua, stanno proponendo soluzioni innovative per ridurne drasticamente il consumo.
Ovvio, dell’acqua non si può fare a meno, tutti gli esseri viventi ne hanno bisogno. Ma si può fare una scelta più oculata in giardino o sui nostri balconi/terrazzi, per non rendere i nostri angoli verdi troppo impegnativi dal punto di vista energetico. Possiamo dunque sin da subito evitare di acquistare piante che richiedono apporti considerevoli di umidità se abbiamo uno spazio spietatamente al sole per tutta la giornata.
Un’alternativa valida sono le piante grasse, per loro natura capaci di trattenere nelle foglie una riserva d’acqua loro necessaria. Forse le avete scartate perché non assicurano le classiche fioriture piene di colore e allegria tipiche delle piante a cui siamo abituati. Verissimo. Ma potrebbe valere la pena di riconsiderarle.
Non stiamo parlando necessariamente del sedum della nonna che siamo stanchi di vedere. L’universo delle piante grasse è vastissimo e può sorprenderci, per colori ma soprattutto per le forme. Dobbiamo solo sbizzarrirci nell’accostarle, inserendo tra loro piante che si adattano a vivere con un minore apporto idrico, come i phormium (il tenax se avete spazio o i vivaci ibridi della Nuova Zelanda). Le stesse piante mediterranee fanno al caso nostro: ben vengano dunque lavande (centinaia le varietà in commercio) e rosmarini (ne esiste anche uno a fiore rosa, Rosmarinus ‘Majorca Pink’), magari accompagnate da aloe, agavi, semprevivi ed echeverie.
Senza dimenticare le erbe, ovvero le graminacee. Molte richiedono poca acqua e danno un’aspetto tutto particolare al giardino, specialmente se usate in piccoli gruppi ripetuti o in bordi continui. Provate la Festuca glauca (‘Eliajh Blue’ è la varietà più compatta), di un incredibile blu polvere. Giocare con gli abbinamenti, usando anche sassi e ghiaia di varie forme e colori e sfiziosi complementi d’arredo (vasi, statue, oggettistica) può diventare un hobby molto intrigante e creativo. Attenzione però. Chi vive nel Nord Italia dovrà assicurarsi che le sue piante salva-acqua resistano al freddo gelo invernale. Questa sì che è una vera sfida 😉