Ho comprato il vasetto di basilico: e adesso?

Ok, la semina era un lavoro lungo. Quindi niente di meglio che una piantina al supermercato o al negozio sotto casa (se troviamo il basilico ligure di Pra’, meglio ancora!) nel suo tranquillo vasetto di plastica nera. E ora, come lo piantiamo? Perché certo, in quel vasettino striminzito non può rimanere. Non per altro: a parte lo spazio fisico – in genere i vasi sono seminati fittamente, con un gran numero di semi, per dare un bel aspetto rigoglioso che convinca il consumatore all’acquisto – c’è anche il problema della disidratazione, quasi immediata appena fa un po’ di caldo e il basilico, per sua natura, è un gran “bevitore”! Dunque, bisogna rinvasare, trapiantando le nostre piantine dentro ad un contenitore più grande. In pochi però sanno che fare un buco e piantare la zolla così come si presenta una volta estratta dal vasetto non è una soluzione ottimale…

Nel vasetto che compriamo ci sono molte piantine, alcune più vigorose, altre meno. Lasciarle crescere così strette con pochissima terra significa dare loro il minimo spazio: il risultato è spesso una crescita stentata. Ecco dunque un’alternativa.

COME TRAPIANTARE IL BASILICO
Scegliamo prima di tutto il nuovo vaso: il lato estetico dovete valutarlo voi, ma l’importante è che si tratti di un contenitore capiente. Teniamo a mente che più “cibo” (terra), spazio e acqua le piantine avranno, più rigogliose e veloci cresceranno, quindi non lesiniamo!

Prendiamo il nostro vasetto di basilico e infiliamo le dita, radente alla superficie, all’interno delle piantine, facendo attenzione a non spezzare gli steli. Per facilitare l’operazione, operate sul vasetto abbastanza asciutto. Con le mani ben salde, capovolgiamo il vasetto e la zolla intera ci rimarrà in mano, sfilandosi dal contenitore. A questo punto appoggiamo la zolla su una superficie, un grosso sottovaso per esempio, e con le mani, con cautela, cominciamo a dividere il terriccio in più parti. Ogni “pezzetto” di terra conterrà 3 o 4 piantine. A questo punto prendiamo il nostro vaso definitivo e facciamo dei buchi ben spaziati. Possiamo già piantarli così, lasciando che “vinca” la piantina più forte.

Se invece vogliamo dare a tutte più spazio, prendiamo il singolo pezzetto di zolla e, con molta cura, dividiamo le piantine le une dalle altre, cercando di non rompere le radici. Se troviamo difficoltà, aiutiamoci immergendo le piantine in una ciotola: sarà più agevole districare le radichette nell’acqua. Se ci sono piantine con lo stelo spezzato, scartiamole: difficilmente si riprenderanno.

Nel nuovo vaso piantiamole con cura una ad una, lasciando qualche centimetro di distanza tutto intorno.

Completato il lavoro, dopo aver riempito tutta la superficie, irrighiamo a fondo, delicatamente ma a lungo, con uno spruzzo a pioggia e poniamo il vaso all’ombra.

Non spaventatevi se vedete le piantine esili e un po’ provate: se il lavoro è stato ben fatto, le piantine di basilico si riprenderanno dal trapianto già dopo il primo giorno e ritorneranno dritte, belle arzille e in forma. Mettete quindi il vaso al sole e presto saranno pronte a regalarvi un profumatissimo raccolto!

COME RACCOGLIERE IL BASILICO
Rispondo alla giusta domanda di Kelly, una lettrice di Fiori&Foglie, che mi chiede come si fa a tagliare il basilico per usarne le foglie in cucina senza far danni alla pianta. Le piantine vanno tagliate dalla cima, anche piuttosto spesso, di un terzo, asportando quindi la parte apicale con un pezzetto di ramo. Anzi, questo tipo di “trattamento” è consigliabile già quando le piantine sono alte una ventina di centimentri. Dalle ascelle dello stelo principale infatti si “sveglieranno” le gemme laterali che daranno vita a nuovi rametti, che faranno crescere più fitta (e fogliosa) la pianta: i tagli puntuali poi eviteranno la fioritura. Creare fiori spreca energie preziose ma soprattutto conclude, con la produzione dei semi (che però difficilmente germinano se lasciati all’esterno dove gela), il ciclo naturale della pianta, che smette quindi di creare nuovo fogliame. Meglio quindi comprare i semi di anno in anno e sfruttare tutta la vigoria della pianta per le foglie nella buona stagione.