Il mese più festoso del 2010 ci ha lasciato ma, prima di andarsene, ci ha regalato un ospite vegetale tra i più belli e insieme delicati: la Stella di Natale (Euphorbia pulcherrima o Poinsettia). Come dobbiamo coltivare questa pianta, ora che è iniziata la marcia verso la bella stagione? E l’anno prossimo possiamo aspettarci di rivedere i suoi splendidi “fiori” natalizi nelle nostre case? Siamo tornati dalla nostra esperta, Giulia Clamer, vivaista di grande esperienza (ricordate l’intervista sui ciclamini?), per due domandine veloci in merito…
Giulia, come si coltiva la Stella di Natale una volta trascorse le feste?
Daniela, prima di tutto bisogna vedere se la Stella che abbiamo comprato è in salute. Al momento dell’acquisto infatti potrebbe essere già compromessa: in questo caso potrebbe anche non superare la settimana, non arrivando nemmeno alla fine delle feste.
E’ dunque così delicata che può morire in brevissimo tempo?
Sì, la Stella è una pianta che ha delle precise esigenze che, se vengono disattese, possono provocarne un veloce deperimento. E’ particolarmente sensibile alle correnti d’aria fredda – purtroppo durante il trasporto può facilmente subire dei colpi d’aria – e agli eccessi idrici, che possono compromettere la salute delle radici. Il problema è che, se le radici vengono colpite da marciumi, è molto difficile che la pianta si riprenda.
Come accorgerci se la pianta ha problemi di salute?
Bisogna fare attenzione perché la Stella di Natale non manifesta subito i problemi che ha all’apparato radicale. Per sapere se sta bene davvero, bisogna controllare le radici. Io suggerisco di scalzare velocemente il vaso e controllare il loro aspetto prima dell’acquisto: devono essere numerose e bianche. Se sono sottilissime e rade, meglio optare per un altro esemplare.
Una Stella di Natale sana per quanto tempo rimane in fiore? E una volta sfiorita?
Le Stelle di Natale che produco io rimangono “fiorite” fino a maggio. Verso luglio con cesoie affilate bisogna effettuare una cimatura, tagliando di circa un terzo tutti i rami: una bella spuntata le aiuterà a crescere. Concimiamole con concime per piante fiorite e facciamo trascorrere loro l’estate fuori, ma all’ombra.
E’ possibile far rifiorire una Stella di Natale?
Certo che sì, precisando una cosa: quelli che noi chiamiamo “fiori” nella Stella in realtà sono foglie modificate (brattee): i veri fiori sono piccoli e si trovano al centro delle foglie colorate. Per far sì che l’anno prossimo la pianta le produca nuovamente, bisogna solo avere qualche attenzione. La Stella di Natale è una pianta brevidiurna (“a giorno corto”), ovvero l’induzione alla fioritura viene “innescata” dalla diminuzione delle ore di luce rispetto a quelle di buio. Da noi questo succede naturalmente a partire dall’autunno, quindi andrebbe tutto alla perfezione. Senonché, quando la temperatura esterna scende sotto i 15°, noi portiamo la Stella in casa dove, quando arriva il buio, noi accendiamo la luce! E’ proprio quella luce che impedisce alla Stella di Natale di “rifiorire” correttamente.
Quindi la cosa più importante è che la pianta riceva più ore di buio che di luce?
Esattamente, Daniela. Se questa condizione viene rispettata, la pianta fiorisce nel suo periodo naturale ovvero in inverno. In Italia la coltivazione delle Stelle non viene “forzata”, come si fa con altre piante. E’ lunghissima: inizia a luglio per terminare a Natale. A partire da ottobre si lasciano le serre al buio dalle 17.00 fino alle 7.00 del mattino dopo. In Nord Europa invece le Stelle vengono forzate – con l’uso di teli oscuranti nelle serre – per essere vendute durante tutto l’anno.
Senza buio niente fiori, dunque!
Attenzione però, Daniela. Io scherzo dicendo che ad ottobre “la Stella va in sgabuzzino”, ma ovviamente non è così: le piante devono avere sempre alcune ore di luce a disposizione perché altrimenti la sintesi clorofilliana non può avvenire e questo le uccide. Quindi la Stella deve avere buio totale (le “infiltrazioni” di luce danno vita a foglie deformate) dalle 5 di pomeriggio alle 7 di mattina per circa un mese e mezzo, ma nelle altre ore, tanta luce!