Subito un chiarimento: il falso gelsomino (o Rincospermo, per gli amici) è il modo comune con con cui chiamiamo quel bel rampicante profumato che si usa tanto nei balconi e nei terrazzi del Nord Italia, dove l’inverno non fa sconti. Ma, seppur tanto usata, spesso questa bella pianta esce abbastanza malconcia dalla brutta stagione. A volte, tornando sul balcone a primavera, lo ritroviamo con le foglie di un verde spento, dall’aria tristemente sofferente, anche ingiallito e con alcuni rami secchi. Insomma davvero imbruttito. E pensiamo subito che il problema è senz’altro il gelo o il nostro pollice nero. In realtà, il motivo è molto più banale: il tetto del balcone…
A pensarci, il ragionamento è semplice e logico, ma non viene in mente subito. Il falso gelsomino (Trachelospermum jasminoides o Rhyncospermum jasminoides) ha un pregio per cui è molto ricercato: mantiene le foglie durante tutto l’inverno. E’ quindi sempre decorativo e coprente. Ma questo, per la pianta, ha un prezzo. Mantenere le foglie vive e attive durante la cattiva stagione richiede uno sforzo che non è compensato. D’inverno infatti c’è poco sole, il terreno si fa più duro per le radici: risultato, la pianta si nutre di meno, pur dovendo tenere la stessa chioma.
E poi c’è un’aggravante: la siccità. Non tanto quella naturale, di carenza di pioggia, quanto quella indotta dalla copertura dei nostri balconi. Il falso gelsomino infatti spesso cresce al riparo, dove le piogge invernali non arrivano. E quando fa freddo, non si esce volentieri a bagnare le piante…
Il nostro rampicante dunque “mette i motori al minimo” e consuma tutta la sua energia per sopravvivere ai lunghi mesi senz’acqua. A mali estremi, per risparmiare, secca anche qualche ramo. Arriva a primavera praticamente stremato. E in queste condizioni noi ce lo ritroviamo. Come rimediare?
La risposta è semplice: con l’amore. E’ quello il sentimento che ci porterà a prenderci cura di questo essere vivente, uno splendido rampicante tanto umile quanto prodigo di doni profumati. Parola d’ordine: idratazione. Annaffiature abbondanti e regolari nel terreno (ma anche docciando bene la chioma) ridaranno lentamente tono alle foglie, che torneranno belle verdi e lucide. La pianta seccherà del tutto quelle danneggiate o vecchie, ma non temete: dopo, tornando in forze e sentendo la spinta della primavera, comincerà a produrne di nuove. Tagliare? Sì, ma solo dove siete sicuri che la pianta ha seccato in autonomia i rami: nel dubbio, spuntate appena. E dopo le prime bagnature, aggiungete concime liquido per piante da fiore all’acqua, secondo le dosi indicate sul flacone. Presto il vostro falso gelsomino si riprenderà con più vigore di prima, e fiorirà ancora più generosamente (ricordate, più sole, più fiori!), ma voi tenete a mente la lezione. D’inverno, attenti al tetto!