Verde e natura conquistano il salone dell’edilizia e dell’architettura

Fioriere in acciaio colorato chimicamente

Image 9 of 20

Si è concluso nel sabato appena trascorso il Made Expo, salone dedicato all’edilizia e all’architettura. Novità verdi serpeggiano tra allestimenti e stand, segnali figli di una nuova sensibilità che individua nella sostenibilità e nell’uso delle piante come materiali del costruire nuovi scenari e opportunità per economia e lavoro. Nella vasta manifestazione alla Fiera di Milano a Rho si sta dando l’addio al verde come ornamento e si dà il benvenuto al mondo vegetale come struttura essenziale delle abitazioni del futuro. Tante le soluzioni proposte, più o meno efficaci, ma tutte da scoprire. E niente come una fiera di questo tipo permette di avere una panoramica del cambiamento in atto. La punta di diamante di tutto questo? Il verde verticale. Muri verdi di ogni tipo stanno conquistando la fantasia di architetti e aziende. Lo si è visto bene al Made, dove il padiglione che ospitava la mostra A.A.A.+A. (Agricoltura Alimentazione Architettura + Atletica) e quello dedicato al Green Home Design hanno fatto il pieno di visitatori.

Un pubblico eterogeneo, quello di queste aree dall’anima “green” di Made, ma che valeva la pena osservare: molto diverso da quello che ci si aspetterebbe di trovare ad un evento che si rivolge, in prima istanza, alle aziende edili. Molti giovani curiosi e preparati e, tra i professionisti, molte donne intraprendenti e motivate. Un ambiente insieme stimolante e anche un po’ fashion diversissimo da quello che dominava invece nei padiglioni più tradizionali.  Alla mostra AAA+A un’installazione a tunnel verde mostrava tramite dei video le realizzazioni di questa trasformazione green in tutte le città del mondo ad opera di architetti di grido: ristoranti con l’orto sul tetto, cortili trasformati in foreste, parchi urbani, facciate coperte di vegetali. Cambia il paesaggio e si impone una riflessione su campi e coltivazioni: l’agricoltura e gli agricoltori si evolvono acquisendo nuovi ruoli e compiti per poter dialogare a tutto tondo con questa nuova città.

Tra le proposte più interessanti, dicevamo, tante le pareti verdi. In certi casi ancora a metà tra funzionalità e decorazione, traspare però una continua ricerca di sistemi e di  specie in grado di  rendere questa soluzione meno costosa, più adattabile e più facile da gestire. Superata la visione di partenza, in cui le piante erano ospitate dentro “tasche”, si cercano altri substrati: reti a materassini che incorporano materiali leggeri come la perlite, tessuti di fibra di cocco inalterabili e inattaccabili da muffe. Mentre sul versante vegetale, si provano soluzioni con tetti d’erba e di graminacee e, oltre al classico Sedum, spuntano muri di licheni o di morbido muschio, a cui si aggiungono sempreverdi cresciuti a spalliera che formano solide barriere verticali.

La tecnologia è parte fondante di quest’onda innovativa: ed ecco, nello stand vicino, la seduta da giardino dotata di pannelli solari e presa per Ipad, per godersi la natura a impatto zero sfruttandone i benefici energetici. L’esterno, inteso come mondo da vivere, si arricchisce: fontane minimaliste e architettoniche coperte da un velo d’acqua corrente ci invitano a portare gli elementi naturali nei nostri spazi di tutti i giorni, mentre il legno abbandona la tradizione e si propone tra i materiali come protagonista leggero e multiforme in accoppiata con vetro e alluminio per vere e proprie stanze all’aperto, in piena comunicazione con l’appartamento di città. Nuovi materiali aspirano ad abbassare i nostri consumi, come Barrisol, il soffitto teso, un telo  elastico super resistente che contribuisce ad isolare termicamente. La natura ormai non si fa più relegare fuori da casa, entra addirittura nelle pareti con piante e animali come in Living Wall, dove un muro divisorio ospita un acquario splendido, un quadro vivente controllato con un tastierino, o in Maer Charme,  dove il quadro stesso è formato da pietre semi preziose scavate dalle profondità della terra e illuminate dalla luce.

Ma la struttura stessa dell’abitare si fa contaminare da questa invasione di natura. Nel padiglione del Green Home Design i mattoni dell’eco casa sono di calce e canapa, il tetto si popola di erbe ornamentali, i muri si rivestono con una coperta di edera, alla ricerca di un confort che impatti sempre meno sull’ambiente e che accresca la qualità della vita. Insomma, tante le idee a questo Made Expo, meno salone dell’edilizia e più salone dell’abitare.