Se qui in Italia la risposta alla crisi da parte del governo è stata per lo più un aumento delle tasse, contro la crisi economica che attanaglia l’Europa c’è chi sta tentando una strada diversa dalle solite manovre finanziarie ‘lacrime e sangue’: quella di incentivare le persone a ritornare a coltivare la terra. Succede in Grecia, dove la potente Chiesa ortodossa, proprietaria di oltre il 40% dei terreni di tutto il Paese, offre lotti a chi voglia imbracciare zappa e vanga e darsi all’agricoltura.
E per aiutare i greci a combattere la crisi economica e la recessione che ormai dura da 5 anni consecutivi, il capo della Chiesa greco-ortodossa, l’arcivescovo Ieronymos, ha offerto ai fedeli la possibilità di coltivare terre di proprietà della Chiesa. “Coloro che vogliano lavorare la terra greca, contribuire alla sicurezza alimentare del Paese e allo sviluppo di una moderna ed esportabile produzione agricola e di bestiame, devono sapere che quel poco che è rimasto delle terre della Chiesa è a loro disposizione“, ha detto il primate durante il suo tradizionale messaggio natalizio alla nazione, senza però precisare se la terra verrà concessa ai richiedenti dietro pagamento di una somma di denaro.
Anche il governo greco, da parte sua, ha però già avviato da tempo un programma per offrire terra coltivabile a giovani agricoltori che ne facciano richiesta, ed è stato un boom, grazie al costo particolarmente favorevole: 5 euro per acro per stagione, con un massimo di 100 acri a persona. Quasi tutti i 10mila lotti di terra demaniale sono stati assegnati; e d’altra parte, scriveva qualche tempo fa il New York Times, il settore agricolo greco è uno dei pochi ad aver segnato una crescita tra il 2008 e il 2010, con 32mila posti di lavoro creati.