Maggio 2009, partono i progetti ecoinnovativi

In Italia si dice spesso che le idee ci sono, ma le risorse latitano, per non dire che mancano del tutto. Ecco invece un caso in cui qualcuno ce l’ha fatta, a superare l’ostacolo e non solo uno, ma almeno …quaranta. Sono infatti 40 i progetti che partiranno il mese prossimo, selezionati tra quelli proposti per il primo bando alla UE nell’ambito del Programma quadro per la competitività e l’innovazione o CIP (“Competitiveness and Innovation framework Programme”) che individua 4 aree di applicazione: riciclaggio dei materiali, l’edilizia, alimentazione, business rispettoso dell’ambiente e acquisti intelligenti.
I destinatari percepiranno i contributi comunitari (la somma stanziata è di complessivi 28 milioni di euro) a seconda della loro dimensione: il 40% per le grandi imprese, il 50% per le medie; il 60% per le piccole imprese, il 50% per tutti gli altri partecipanti che possono essere realtà pubbliche o private, purché residenti in uno degli stati membri della Comunità europea.

I progetti selezionati si prefiggono diversi obiettivi: dal ridare vita a materiali di scarto delle concerie e delle industrie del cuoio facendone fertilizzante, fino all’utilizzo di bambu’ per depurare acque reflue; si punta dunque a ridurre l’impatto ambientale di alcune lavorazioni industriali ed a scoprire utilizzi innovativi di piante capaci di crescere velocemente adattandosi a differenti condizioni di coltivazione.

Sarà interessante capire se queste idee riusciranno a trovare un’applicazione valida in un contesto di mercato; sicuramente è fondamentale lavorare in questa direzione a livello internazionale e dare finalmente una possibilità reale a dei progetti che non si incanalano in un sistema industriale chiuso, legato allo sfruttamento intensivo di materie prime tradizionali che hanno mostrato ormai il loro limite. Se davvero dobbiamo cambiare il nostro modo di vivere e di produrre, dobbiamo mettere in conto che una buona parte dei nostri sforzi deve indirizzarsi ad un orizzonte nuovo, denso di rischi certo, ma anche di promesse, capaci di migliorare la qualità del nostro ambiente e della vita di tutti gli esseri che popolano il pianeta. Il secondo bando è partito ieri e stanzia una somma lievemente maggiore, 30 milioni di euro. Verrebbe da dire: “E via così!”