Di solito alle mostre-mercato come “Nel segno del Giglio” si va per vedere le piante, grandi protagoniste di quelle belle manifestazioni di qualità che solo in anni recenti si stanno moltiplicando nel nostro paese (mentre all’estero sono pratica antica e attesa). Ma non è delle piante, pur meravigliose alla mostra, che voglio parlarvi. Sono invece i vasi, e che vasi 😉 il tema del mio pezzo di oggi.
Faccio una piccola doverosa premessa.
Detto in poche parole, “Nel segno del Giglio” gode di una location d’eccezione, davvero un ambiente scenografico quello della Reggia di Colorno, che esalta splendidamente le piante in vendita in stand dall’impatto estetico molto curato. Il Parco è talmente vasto che potrebbe ospitare con agio anche il doppio dei venditori presenti, già comunque numerosi, senza per questo costringere il pubblico in spazi angusti; c’è dunque parecchio margine di crescita per questa mostra!
Ma torniamo a bomba.
Tra coloro che espongono, ci sono alcune “perle” che vendono prodotti artigianali che raramente potrete vedere in vendita in altri luoghi. Si tratta in particolare di decorazioni per i nostri angoli verdi, alcuni semplicemente d’arredo, altri che hanno un uso funzionale prezioso, in particolare per balconi e terrazzi, dove il dettaglio è a portata di occhio ed è parte fondamentale dell’insieme, molto di più che in un giardino dove ci si può spostare di parecchi metri e dove sono le piante a dar senso agli spazi.
Concentriamoci dunque su due soluzioni che ho trovato particolarmente creative e interessanti 🙂
La prima soluzione, estremamente innovativa, l’ho trovata nello stand di un giovane e simpatico toscano, Davide Marsili, che ha progettato lui stesso i vasi che crea, a mano, nel suo laboratorio.
Ci sono voluti cinque anni di studio e un completo cambio di stile di vita (prima della sua “svolta” lavorava in ufficio!) perché il suo prodotto prendesse forma, ma il risultato è qualcosa di veramente originale.
I vasi in questione sono estremamente versatili, dalla linee e i colori vivaci, moderni ed essenziali: sono in resina, quindi di lunga durata e molto leggeri, dipinti con vernici atossiche e possono essere utilizzati come fioriere da tavolino in casa o all’esterno, sul balcone. Inoltre sono facilmente trasportabili, alcuni hanno appigli per prenderli senza pungersi in caso ospitino cactus, o manici, per spostarli facilmente da un posto ad un altro. Il fondo è bucherellato e sollevato da terra, per permettere un ottimo drenaggio.
Sono vasi simpatici e ben fatti, dal costo contenuto (a partire dai 15 euro) perfetti per piccole piantine, addirittura per le aromatiche; ideali quelle di piccola taglia come il timo (le varietà variegate qui danno il loro meglio), maggiorana a foglie piccole, basilico greco ecc.
Chiaccherando abbiamo ipotizzato anche la creazione di modelli adatti ad orchidee e tillandisie… quindi in futuro chissà!
Sito web: www.marsili-fioriere.com
L’altra soluzione si applica alle piante grasse e cactus, piante che spesso per loro natura non abbisognano, fuori dal loro ambiente originario, di grandi contenitori, se non nel caso di esemplari particolari e che non richiedono intense innaffiature.
All’interno di un arredo moderno o anche etnico, gli originali vasi di terracotta proposti da Vincenzo Castellaneta di “Un angolo di deserto” si collocano perfettamente con le loro forme a triangolo.
Tramite treppiedi di ferro estremamente semplici, possono essere posizionati creando rombi o vari disegni che li rendono estremamente ricercati.
Grazie poi alla decorazione della superficie con sassi e ghiaia, diventano dei veri e propri oggetti d’arredo e possono ospitare grasse dal portamento eretto ma anche lievemente ricadenti, grazie alla sospensione del contenitore da terra. Veramente notevoli.
Un grazie dunque a queste manifestazioni, che oltre a colmarci gli occhi di bellezze vegetali, danno anche spazio alla creatività di giovani talenti che difficilmente riescono a mettersi in luce nei contesti tradizionali o dove la fanno da padrone protagonisti già ben affermati.