Trendy in giardino: arriva il “Succulent Design”

E’ un nuovo trend che si sta affermando soprattutto all’estero e la Rete, come sempre, è la prima a darne segno. Si chiama “Succulent Design” e consiste nel creare quadri e oggetti d’arredo ricoprendo le superficie con le piante grasse. Ebbene sì, umili piante grasse che si trasformano in pizzi, decori e “tessuti” che rivestono, con il loro fascino discreto, forme di tutti i tipi: dalle tele, alle borse, ai palloni da spiaggia, ai mobili, a pareti intere.

Il “succulent design” più conosciuto è quello che in genere si applica al giardino, in particolare a quelli che offrono condizioni piuttosto difficili per le piante: tanto sole e poca acqua. D’altra parte sono anche, spesso, giardini che si trovano in località dagli inverni miti, che quindi non devono fare i conti con il gelo invernale. Ma questa nuova moda non guarda solo al paesaggismo degli spazi verdi. Le piante grasse sono protagoniste vere e proprie, per una volta, di oggetti che riproducono cose della vita comune, come in un’arte topiaria molto particolare, che le rende trame viventi. E provarci è anche molto divertente.

Allora ecco gli strabilianti quadri di piante grasse dei Flora Grubb Gardens, da appendere ai muri di un elegante patio, l’incredibile borsetta (nella foto in alto) di Smith & Hawken, appoggiata magari con studiata noncuranza vicino alla porta di un distinto ingresso.

E ancora, le sedie, le sfere, i cuori e le ghirlande. Per non parlare di muri interi.

La materia vegetale diventa stoffa per l’immaginazione, regno creativo alla portata di tutti quelli che vogliono cimentarsi. I costi infatti sono piuttosto contenuti: gli oggetti possono essere realizzati facilmente con un pò di buon fai da te, rete per conigli, terriccio, sfagno e mini-piantine (vanno benissimo i classici semprevivi resistenti a tutto) a portata di carrello in qualsiasi supermercato o garden anche poco fornito. E l'”opera” avrà buona durata, anche qualche anno se manutenuta con un minimo di cure. Ma sicuramente non dovrà mancare l’ingrediente più importante: la fantasia! 😉