In questi giorni di settembre fiorisce un arbusto che colpisce chiunque per l’intenso e inaspettato profumo che emana. Inaspettato perché in effetti, a guardarlo, non si lo si crederebbe capace di una tale sorpresa. Assomiglia infatti ad un alloro, con quelle foglie sempreverdi così scure e coriacee. Ma il suo nome botanico parla chiaro: Osmanthus o Olea fragrans: è proprio lui, non c’è dubbio! La cosa più incredibile sono i fiori che espandono l’aroma: sono piccolissimi, quasi delle miniature. Ogni mini-corolla non arriva al centimetro…! Come fa dunque a produrre un profumo così intenso?
Il segreto dell’osmanto arancio sta nella concentrazione degli olii essenziali che contiene e nei fiorellini minuscoli, prodotti in gruppetti, che si posizionano stranamente in modo a volte poco visibile lungo il ramo “imprigionando” le foglie. Di lui ci si accorge …con il naso, in genere nelle sere limpide e fresche di settembre. L’Osmanto fa fiorellini bianchi, ma la specie “aurantiaca” (Osmanthus fragrans var. Aurantiacus) di cui vi parlo, li fa di un bel arancio delicato, che peraltro si sposa benissimo con il suo profumo, dalle note decisamente agrumate.
COME COLTIVARLO
Le necessità di questo arbusto sono molto contenute: non ama i venti gelidi ma resiste bene anche al nord Italia, al sole o mezz’ombra, anche in una grossa fioriera con terriccio acido (quello che si usa per le azalee e i rododendri, per intenderci). Tenete umido il terriccio per evitare dissecamenti che possono portarlo a perdere le foglie che recupera con difficoltà. Per il resto durante la stagione calda otterrete una bella quinta verde di qualche metro (se lo potate un paio, se non lo potate ed gli date spazio in terra, ben di più ma con crescita moolto lenta) per più vistose fioriture, in attesa della sorpresa che vi riserverà in autunno. Può essere utilizzato anche come pianta da siepe, attenzione solo a non giocarvi la fioritura con la potatura.