Orticolario: tanti pro, qualche contro

Orticolario, mostra-mercato di giardinaggio alla sua prima edizione in grande spolvero a Villa Erba a Cernobbio, ha attirato molta curiosità, anche per merito di una battente campagna pubblicitaria. E anche questa volta Fiori&Foglie c’era. Tanti pro ma anche qualche contro. Ecco qualche impressione da condividere.

Presenti i migliori vivaisti d’Italia in una cornice veramente da mille e una notte per questa kermesse del verde che in due giorni ha totalizzato ben 14mila visitatori. Il giorno dell’inaugurazione Villa Erba con il suo splendido parco dava il meglio di sè con i suoi maestosi alberi secolari; impressionante la bellezza dei platani orientali (platanus orientalis) – una fitta d’angoscia per le ferite sull’antico tronco – e dei cedri deodara che si ergevano lungo il sentiero che conduceva alla villa. E la “serra”, il padiglione progettato  dall’architetto Mario Bellini, certo: un gioco di geometrie rivestite di vetrate a specchio capace di ospitare notevoli spazi, con un’ampia sala centrale tonda da cui si dipartono 3 diversi bracci. E appunto in quei bracci erano disposti le esposizioni dei vivai, con l’eccezioni di pochissimi che si trovavano all’esterno.

Come sempre in queste occasioni le piante catturavano lo sguardo con un’incredibile varietà di forme e colori, con i tocchi dell’autunno che davano spettacolo con sfumature di rossi e arancio sui fogliami e bacche e frutti ricchi di promesse. Si facevano notare alcune varietà e specie che non si sono ancora molto diffuse, come callicarpa dichotoma ‘Issai’, una varietà (sul blog abbiamo parlato della c.’Profusion’, ricordate?) che fruttifica precocemente con bacche viola più piccole della specie ma molto fitte oppure un ibrido di agnocasto, vitex agnus castus ‘Abbeville Blue’, dalle infiorescenze di un intenso lilla-blu o l’albizia julibrissin ‘Summer Chocolate’, albero dall’insolito stupendo fogliame brunito. Spazio, come è giusto, alle debordanti margherite dei “settembrini” (aster) di tutti i colori e alle dahlie, a fiore semplice o gigante, grandi come il palmo di una mano o anche più e alle splendide ruggenti bacche di rosa, ognuna diversa, in tutte le sfumature del rosso e ai frutti dei meli decorativi, come il soprendente malus ‘Yellow Siberian’, dalle grosse meline gialle.

Insomma lo sguardo trovava grande stimolo e bellezza in questi giochi di tessiture e colori (guarda la fotogallery) che di sicuro però sarebbero stati ancora più brillanti all’esterno, fuori dalla struttura chiusa. La giornata infatti, con un bellissimo sole e un cielo terso avrebbe dato ancora più risalto alle esposizioni. Forse il tasto dolente era proprio questo: l’ambientazione chiusa non rendeva molta giustizia dando, a mio parere, un’impressione un pò “plasticosa” in stile centro commerciale delle piante esposte e i colori non guadagnavano in bellezza sotto la falsa luce dei tubi al neon. Il contrasto tra fuori e dentro era evidente proprio grazie alla meravigliosa giornata di venerdì 2 ottobre, che faceva venire tanta voglia di uscire, al pubblico come ai vivaisti espositori. Inoltre era difficile individuare un percorso che toccasse tutti i banchi e a volte arduo riconoscere di chi fossero le merci esposte, dato lo spazio compresso a disposizione. Forse si potrebbe pensare in futuro a due possibili alternative: spostare la data un poco più in avanti, quando il freddo impietoso spingerebbe con sollievo il pubblico in uno spazio protetto, oppure considerare la possibilità di ambientare all’esterno l’evento, che di sicuro si pregerebbe della romantica e raffinata cornice del parco di Villa Erba.