Il mazzo di fiori di stasera creato per gli ospiti del Festival di Sanremo sarà un sorprendente bouquet di papaveri. Sorprendente in primis per il fiore utilizzato: il papavero, di solito considerato fiore etereo di vita brevissima, sia fuori che dentro al vaso, e poi per i colori, totalmente differenti dalle romantiche sfumature di rosa e bianco dei primi due mazzi.
Con questo bouquet arriva invece sulla nuda scena dell’Ariston di questo “festival senza fiori“, un bel arancio vivido che porta una ventata di allegria solare ammorbidito però dalla consistenza setosa dei petali. Realizzato dal flower designer Alessandro Maglio (vincitore della settima edizione del Concorso “Bouquet Sanremo”), questo bouquet ci ricorda che la bella stagione si avvicina (anche se fuori tutto dice di no!), e che presto potremo vedere ai bordi delle strade e nei campi incolti distese di meravigliosi papaveri rossi come quelli che cantava De André. Non si tratta della stessa specie però: quelli recisi sono varietà “migliorate”, con fiori più grandi (soprattutto nella varietà “giganti”) e steli più forti, frutto di selezionati incroci tra lo scarlatto papavero dei campi (Papaver rhoeas), il papavero orientale e il papavero d’Islanda (Papaver nudicaule).
Tra questi, gli ibridi di papavero orientale stanno da qualche tempo faticosamente tentando l’assalto anche ai nostri giardini: alcuni vivaisti li propongono grazie alla loro maggiore resistenza agli elementi ma, nonostante si tratti di una pianta perenne, è dura sconfiggere la sensazione della sua delicata fragilità. Unita poi alla dormienza proprio nel periodo estivo, per ora di fatto non viene molto utilizzato. Se invece decidete di acquistarlo reciso per decorare la casa in un vaso d’acqua fresca, ricordate che il gambo va cauterizzato, immergendone la punta in acqua bollente per evitare la fuoriuscita del lattice dal punto dove si effettua il taglio, che non andrà più praticato nei giorni seguenti, come invece si fa di solito con i fiori recisi.