I pro delle piante di plastica sono abbastanza evidenti a tutti, i contro meno. Tra i pro possiamo mettere la durata in primis. Tra i contro la polvere e, proprio per la loro durata, l’effetto “stanca”. In parte si ovvia a questo con l’acquisto di piante finte non troppo colorate, sui toni del verde che, per suo natura, rilassa l’occhio e non viene vissuto come continuamente stimolante alla vista. Oppure si può optare per piante stabilizzate, che essendo piante vere trattate con resine per una lunga conservazione, hanno il vantaggio dare meno l’effetto artificioso. La pianta finta ha comunque tutti i pro e contro di un soprammobile. Dal punto di vista costi invece, una pianta finta può essere molto costosa (e verosimile) se di buona qualità. E se le confrontiamo con le piante vere?
Le piante vere hanno dalla loro parte a prima vista tutti i contro: bisogna conoscerle (prima fatica), bagnarle e prendersi cura di loro spendendo del tempo (ancora fatica), e spesso durano molto meno perché possono morire. I pro invece: in genere non costano molto. Ma sicuramente il vantaggio maggiore è avere a che fare con un essere vivente, non con un soprammobile. La pianta si sviluppa ed evolve. Reagisce a ciò che facciamo e agli elementi del luogo in cui si trova (sole, vento, umidità). A lei non sono indifferenti le nostre azioni. Se lei sta bene, lo deve a quello che noi facciamo. In realtà il rapporto con le piante ci “addestra” all’empatia, a capire meglio gli altri esseri viventi che abitano il nostro pianeta, e persino i nostri simili. Impariamo ad osservare i dettagli (la foglia secca, lo stelo spezzato, nuovi germogli) e a capire, da quello che vediamo, come sta il soggetto (non l’oggetto) delle nostre cure: se è in salute o se sta soffrendo, se “sopravvive a fatica” o se è proprio “felice”. Maturiamo una sensibilità che poi useremo in altri campi.
Fiori&Foglie ovviamente sceglie le piante vere: sarebbe divertente se non fosse così 😀 Quindi non possiamo dirvi “Viva la plastica…” Però è vero che la semplicità di manutenzione delle piante è un elemento forte nella nostra società. Spesso si cercano piante vere sì, perché esteticamente ci appagano di più, ma simili a piante di plastica: che non hanno bisogno di cure e facciano a meno di tutto, compatibili con i piccoli spazi e uno stile di vita frenetico qual è quello moderno. Ma non è facile trovare la pianta adatta: consideriamo che tra le migliaia di specie e varietà, ognuna si è specializzata per vivere in un particolare contesto ambientale, al fine di riuscire a soddisfare con efficienza i propri bisogni primari. E questo contesto originario è spesso profondamente diverso da quello a cui vorremo destinarla. Si sta dunque compiendo una sorta di selezione “naturale” legata all’economia. Pochissime delle milioni di specie di piante esistenti nel nostro pianeta entrano nel nostro limitato mondo. Ne rimangono fuori tutte le altre. La nostra risposta? Creare delle piante perfette per noi: è questo il senso del continuo lavoro di selezione tramite incroci, con cui si ottengono varietà nuove di una specie che si è dimostrata vincente nel nostro “condizionato” universo.
La pianta di plastica ha però anche lei un suo senso. In angoli bui dove una pianta vera avrebbe troppe difficoltà a sopravvivere. O in un appartamento dove non si vive per la maggior parte dell’anno. O in un luogo dove sarebbe arduo dare ad una pianta vera le dovute attenzioni o semplicemente l’acqua (un pensile molto alto, un angolo irraggiungibile, ecc.). Da qualche tempo addirittura si creano siepi di plastica: si mettono lungo la recinzione di una casa mentre si aspetta che la siepe vera cresca abbastanza da coprire la vista ai vicini…