Piante grasse pitturate: non compratele, parola di esperto

Ormai si vedono spuntare dappertutto, nei garden come anche nei vivai. Sono piante grasse dai colori molto accesi: la più diffusa è rosso fuoco ma ce ne sono in moltissime varianti, dall’argento al nero, al blu elettrico, al viola. Molti le comprano, affascinati proprio dal loro impatto estetico, decisamente diverso da quello delle comuni piante grasse, generalmente molto meno appariscenti per gran parte dell’anno. Ma è bene sapere che si tratta di piante pitturate con vernici. Abbiamo chiesto ad un esperto, Stefano Colombo dei Vivai Colombo, che coltiva piante grasse e cactus da vent’anni, un’opinione su questo fenomeno e se ci sono speranze di far sopravvivere queste piante: ecco cosa ci ha detto.

Allora Stefano, spiegaci: sono dunque piante grasse pitturate quelle che si vedono in giro con quei colori così vividi?
Sì Daniela, purtroppo sono piante grasse della specie Echeveria agavoides dipinte con la vernice. Normalmente la pianta ha le foglie verdi. Con la vernice diventa rossa, viola, blu: nel periodo natalizio poi si scatena l’inventiva… Di solito provengono dall’Olanda, dove vengono prodotte in grandi quantità: questo tipo di Echeveria, originaria del Messico, è stata scelta perché particolarmente robusta, facile da coltivare e resistente alle malattie. Anche gli italiani hanno provato a dipingere le echeverie, ma non sono venute altrettanto bene, quindi hanno cercato la vernice rossa, scoprendo però che era tardi: gli olandesi l’avevano brevettata e sono dunque i soli fornitori…

Non c’è nulla nel mondo delle echeverie naturali che abbia dei colori intensi?
In realtà ibridi di echeverie dai bei colori ce ne sono tantissimi. Gli olandesi sono tra l’altro riusciti, dopo 15 anni di lavoro, a selezionare due cultivar con bellissimi colori: l’Echeveria agavoides ‘Taurus’ e l’Echeveria agavoides ‘Sirius’. La prima ha una decisa sfumatura rosso-vino, mentre la seconda è argentea. La selezione è un lavoro troppo lungo per il mercato e sono venute pure fuori per caso… A pitturare si fa prima 🙁

Ma se si acquista un’echeveria pitturata, la pianta come si comporta?
Le echeverie sono piante robuste, ma la vernice le mette a dura prova. Per venderle inoltre si parte da una base già spesso compromessa: la vernice nasconde malattie, macchie sulle foglie, errori di coltivazione. La pianta dunque può non essere in forma già al momento dell’acquisto. Inoltre per poter tenere bassi i prezzi, le piante passano, per così dire, dalla “sala-pompaggio”. Ovvero vengono iper-nutrite con concimi a base di azoto in modo che diventino grosse in poco tempo: il problema è che questo trattamento le indebolisce moltissimo. In genere durano massimo 6 mesi. Diventano come culturisti che fanno uso di anabolizzanti: appena la sostanza viene a mancare, hanno un calo fisico spaventoso e diventano fragili, soggetti a tutti i tipi di malattie.

Quindi non si tratta di un buon acquisto…
Beh, io personalmente consiglio di non comprarle: più grande è la richiesta infatti, più se ne producono. E le piante non sono giocattoli, sono esseri viventi. Bisogna poi tener conto del fatto che il bel rosso che le ricopre interamente  durerà solo fino alla seconda bagnatura: quando infatti la pianta crescerà, comincerà subito a mostrare il verde naturale sottostante.

C’è un modo per riuscire a salvare queste piante?
Hai più possibilità di successo se la compri in primavera. In inverno la pianta entra nel suo periodo critico; l’ideale sarebbe lasciarla andare a riposo, in modo che smetta di svilupparsi: la crescita invernale è stentata in genere. Invece quelle comprate nei garden arrivano da un ambiente caldo, quindi sono in piena crescita. Portate a casa, dovranno fare in conti con poca luce e poco ricircolo d’aria: aggiungi la vernice… Solo il 60% di quelle verniciate (in genere di rosso, altre vernici spesso bruciano le foglie) sopravvive.

Se comunque vogliamo fare un tentativo, prima di tutto la pianta va tenuta in casa con più luce possibile. La regola da tener presente è: più luce=più acqua, meno luce=meno acqua. Dobbiamo aver chiaro in mente che la pianta, per sopravvivere, dovrà far morire le foglie coperte dalle vernice, che non possono effettuare la fotosintesi. Quindi in quei momenti non sarà molto decorativa. Ma se la pianta è sana e la si cura bene, in casa, ben esposta alla luce e al riparo dal freddo, allora emetterà nuove foglie e seccherà le vecchie. Ci vorrà però un po’ di tempo. In casa diamole un goccio d’acqua una volta al mese per sostenerla fino alla bella stagione e poi, durante la primavera e l’estate, concimiamola un paio di volte l’anno con un concime bilanciato (NPK 5-10-15 o 10-20-30).

Quindi le piante grasse non sono poi così parche: anche loro hanno bisogno di nutrimento!
Infatti. Contrariamente a quanto si crede, le grasse sono ghiotte di concime: in natura le rocce che le circondano si ossidano e rilasciano microelementi e sali minerali. Con le piogge, ricevono dunque un nutrimento extra. E nei vasetti in cui le teniamo, così piccoli, c’è poco da mangiare…

E’ possibile coltivare queste echeverie lasciandole fuori casa in inverno?
Le echeverie non pitturate sono piante estremamente robuste: l’80% delle varietà resiste anche ad un inverno come quello del Nord Italia, ben al di sotto dello zero.  Ad alcune condizioni però: che la si posizioni in un balcone esposto a sud,  riparato dal vento, con un tetto a coprirla dalla pioggia, bagnando l’ultima volta ad ottobre e lasciandola totalmente a secco fino a marzo. Arriverà un po’ disidratata alla primavera ma si rifarà del tutto con i mesi caldi. Sono in realtà piante forti e stupende: ci sono varietà dai colori notevoli, soprattutto se esposte al sole. Oltre le già citate ‘Taurus’ e ‘Sirius’, c’è Echeveria ‘Pearl of Nuremberg’, praticamente viola o ‘Black Prince’, quasi nera. Tra i cactus, ci sono Echinocactus grusoni gialli, Ferocactus rossi, Echinocereus rosati. Insomma, di grasse e cactus ce ne sono di bellissimi: possiamo tranquillamente fare a meno di piante pitturate!


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