Fine febbraio, la primavera è dietro l’angolo

Il risveglio dei crochi

Si sente a pelle: finalmente anche qui nel freddo nord, i rigori invernali diventano incostanti e, a singhiozzo tra le nottate ancora gelate, cominciano ad apparire le prime tiepide belle giornate. Dove l’inverno è gentile, le mimose hanno già festeggiano in anticipo e si sono aperte le grandi magnolie in una spumeggiante marea rosa e bianca, mentre al sud i mandorli sono già fioriti con abbondanza. Nel settentrione il sole invece comincia solo ora a salire, facendo risplendere di luce le gemme gonfie pronte ad aprirsi appena le temperature diventeranno un pelo più convincenti. L’aria si ammorbidisce sul viso e sulle mani, solleticando i sensi ad un timido risveglio…

Boccioli di Narcisi

Anemone blanda

Mentre gli alberi ancora dormono, i segnali della primavera sono già intorno a noi. Alcuni richiedono un occhio attento e un pò curioso: le piccole margheritine azzurre degli Anemone blanda del sottobosco, i primi gruppi di pratoline alla riscossa, i germogli dei Sedum che sembrano perle che spuntano a forza dalla viva terra, i primi getti delle erbacee perenni che si ripresentano, nuovi, lucidi e tanto attesi da uno sguardo impaziente, dopo il gelo (che vuole mordere ancora).

Altri fiori invece appaiono come grida di gioia verde in mezzo a nudi rami secchi: il colore bluastro e modernissimo delle foglie dei Narcisi con il bocciolo ancora ben stretto tra le lamine (ma già lo si vede in trasparenza contro il sole!), giallissima promessa di calore. E Crochi e gli Iris nani come fuochi d’artificio: il tempo di una foto per immortalarne le delicate corolle, ora o mai più (ma la prossima primavera, di nuovo!).

Bergenia

Gelsomino di San Giuseppe

La Bergenia (Bergenia cordifolia) non si fa pregare, ed eccola già piena di romantici mazzetti rosa, inattesi tra le corpulente foglie. Le bacche rossissime delle Nandine (Nandina domestica) ancora splendono sui rami risparmiati dalla voracità degli uccelli. Ma anche la semplice Primula è golosa di colore: dai banchi dei garden già ci urla la bella stagione con il trionfo delle sue tinte sgargianti, mentre la cugina dei boschi, indomita ma pudica, spunta tra le foglie secche con la sua tenera veste giallo limone. E giallo sia, così dice il Gelsomino di San Giuseppe (Jasminum nudiflorum): e ammirandone i lunghi rami a cascata rivestiti di splendenti fiorellini d’oro, non possiamo che essere d’accordo (e già pregustiamo l’esplosiva Forsizia!).

Ellebori orientali

Skimmia in boccio

L’eleganza dei colori la offrono però i ricercati Ellebori: dopo i bianchi candidi fioriti sotto la neve, arrivano le raffinate cromie dei selezionati Ellebori orientali, che si scaldano ai primi raggi di sole, tra le robuste foglie sempreverdi. Verde che rimane, verde su cui contare, verde senza paura: come quello lucido, delle Skimmie, delle Camelie, delle Pieris e delle fronde di Viburno (Viburnum tinus), prodighe di boccioli rosati pronti a partire… e quello tenero, dell’erba nuova, a salutare l’anno. Le prime passeggiate, le prime gite, anche su due ruote, fresche e umide di pioggia. Ancora in agguato il freddo, ma Febbraio ci avverte sottovoce: “Un pochino di pazienza, dai che ci siamo quasi, la primavera è dietro l’angolo!”