Le orchidee? Si spartiscono gli insetti per riprodursi

Ci hanno sempre spiegato che l’evoluzione è una lotta senza quartiere per la sopravvivenza: la legge della giungla impone senza remore il suo dictat: “Mors tua, vita mea”. Ma si sta scoprendo che le cose non sempre vanno proprio così. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato su American Naturalis, frutto di una ricerca portata a termine dai biologi dell’Imperial College di Londra e del Royal Botanic Gardens. I ricercatori hanno studiato i meccanismi con cui le orchidee si riproducono osservando le numerosissime specie sudafricane per 10 anni, per capire come possono condividere pacificamente lo stesso habitat. E hanno scoperto che, per assicurarsi una progenie, le oltre 22.000 specie di orchidee mettono in azione una vera e propria collaborazione. Ovvero invece di farsi concorrenza l’un con l’altra, varietà diverse di orchidee “spalmano” il polline su parti distinte del corpo delle api permettendo dunque una doppia impollinazione, a vantaggio di entrambe.

Per esempio, se due varietà condividono lo stesso ambiente crescendo vicine (es. Pterygodium pentherianum e Pterygodium schelpei) una aggancerà il polline sulle zampe dell’ape e l’altra sul suo addome. Quindi lo stesso insetto porterà con sè due pollini diversi senza mischiarli, permettendo il perpetuarsi della specie.

Cosa ancora più sorprendente, commentano i ricercatori guidati da Tim Barraclough, è la duttilità che queste incredibili piante dimostrano: “Il Dna ci dice che spostando il fiore in un’altra zona, l’orchidea è pronta ad adattare la sua strategia a nuove specie di api”. Queste nuove scoperte mettono in luce il ruolo degli insetti impollinatori nell’ecosistema e la complesse interazione che esiste tra il mondo animale e quello vegetale.