Il Grande Fratello si fa con le piante

Lo chiuderanno in una stanza. Senz’aria. Per due giorni interi. E vedranno se sopravviverà… Questo è il reality-lampo che punta a verificare (e dimostrare) il ruolo delle piante per la nostra vita. Già, perché saranno proprio le piante ad assicurare la sopravvivenza a Iain Stewart, professore all’Università di Plymouth, sotto attenta osservazione tra le quattro pareti trasparenti.

L’esperimento, realizzato per la prima volta con un essere umano, avverrà in Cornovaglia, seguito dall’occhio vigile e attento delle telecamere della BBC per la serie “How Plants Made The World” (Come le piante hanno creato il mondo): l’idea è dimostrare l’importanza vitale, estremamente sottovalutata, che le piante hanno non solo per il pianeta, ma per il vivere quotidiano del genere umano.

Grazie alla fotosintesi clorofilliana infatti, le piante assorbono la luce e la trasformano in energia liberando ossigeno e consumando anidride carbonica. Il professor Steward trascorrerà 48 ore in una stanza di 12 mq dotato di un pc portatile, una cyclette e di un’amaca per dormire. Uniche compagne le piante, accuratamente selezionate: in particolare piante tropicali tra i quali un banano, erbe ornamentali e piante di mais. Durante la sua permanenza nella stanza trasparente, la vita di Steward dipenderà dalle piante che produrrano l’ossigeno che gli consentirà di respirare: lo scienziato verrà anche sottoposto a test di fatica per verificare i consumi del suo organismo.

La stanza sarà dotata di luci che rimarranno accese anche di notte per assicurare la continua fotosintesi, mentre umidità e calore saranno resi ideali per le necessità dei suoi abitanti “verdi” (meno per quelle di Steward!). Il Grande Fratello in versione vegetale in realtà riprende un esperimento portato a termine dallo scienziato Joseph Priestly nel 1772: che dimostrò che un topo può sopravvivere dentro ad un ambiente pieno di piante, mentre lo stesso ambiente gli diviene fatale nel giro di poco tempo se i vegetali non sono presenti.