Secondo i dati di un’indagine Ipr Marketing circolata in questi giorni, nel 2011 un italiano su quattro si è dedicato all’orto. La passione per gli ortaggi dunque sta dilagando sempre più, soprattutto tra quelli che vivono in città. Eppure questa tendenza fa a pugni con un ostacolo durissimo, tipico della situazione abitativa della maggioranza del Belpaese: il condominio e i suoi regolamenti. Che degli orti sul balcone, in molti casi, non vuole proprio sentir parlare…
Maria, la blogger di Viva la Mamma, mi raccontava che i suoi vicini di casa, dove abitava prima, le hanno di fatto intimato di non coltivare sul suo balcone piantine di pomodoro: gli ortaggi avrebbero loro rovinato il panorama. Molto meglio fiori (aggiungo io, forse volevano anche scegliere i colori…). Mi domando se è veramente pensabile che non si possa coltivare ciò che vogliamo a casa nostra, tanto più su metri quadri di proprietà pagari a caro prezzo nelle nostre città.
Capisco che un vicino possa storcere il naso di fronte ad un orto di campagna con bidoni e secchi sparsi in giro: la tradizione rustica non ha mai dovuto fare i conti con l’estetica in passato. Ma le cose stanno cambiando e anche in fretta: la sensibilità per il verde sta guadagnando terreno soprattutto per la sua capacità di offrire qualità della vita. E praticamente ogni mese escono nuove modalità e soluzioni per poter veramente coltivare piccoli ortaggi con un occhio di riguardo all’estetica (prendete OrtoAlto, di cui parlavamo qualche giorno fa). Eppure i regolamenti condominiali non vanno certo di pari passo con questa nuova visione: in alcuni gli ortaggi sono espressamente vietati. Persino l’uso di parti condominiali inutilizzate, per un utilissimo orto condominiale magari, spesso non è pensabile: c’è sempre qualcuno che non è d’accordo e basta questo a mandare a gambe all’aria anche il progetto più innovativo. Con l’assurdo di avere spazio, ma non poterlo usare, neanche rispettando date condizioni. Scrivendo, mi rendo conto di essere un caso limite: per me i balconi e terrazzi più brutti sono proprio quelli da cui non spunta nulla di vivo e verde…