Arriva la Befana, addio albero di Natale…

Domani si festeggia la vecchia signora che tutte le feste si porta via: e con loro, si porta via anche gli abeti natalizi veri,  che anche quest’anno hanno reso gioiosa la casa di chi li ha scelti. Ora però per queste piante non ci sarà più posto… Cosa farne dunque, del nostro albero di Natale ormai svestito di decorazioni? E se la risposta che avete in mente è “lo metto in giardino”…

Il destino dell’abete natalizio in vaso dopo le feste? Considerato che stiamo parlando di un essere vivente, che respira e reagisce all’ambiente, l’attenzione è d’obbligo. Ma ripiantarlo in giardino non è consigliabile se abitate in pianura.

L’albero di Natale è di solito un abete rosso (Picea abies), un albero possente che raggiuge (e supera) i 30 metri di altezza e vivere ben oltre i cento anni. Non è la pianta ideale per un piccolo giardino, anche perché, come tutte le conifere, non accetta le potature da mettere in atto per contenerne le dimensioni. E’ invece un albero che merita il suo posto in montagna, dove ci sono le giuste condizioni perché realizzi pienamente il proprio destino: crescendo forte e vigoroso,  vestirà fieramente il paesaggio con l’intenso verde bosco della sua livrea, riccamente esaltato da gelo e neve.

La scelta a questo punto va fatta tra diverse alternative, in base soprattutto alle condizioni dell’albero stesso. Dopo aver trascorso un mese tra pareti domestiche riscaldate, non tutti gli abeti natalizi sopravvivono. Molti hanno perso gli aghi denudando in gran parte i propri rami o hanno sofferto sete e mancanza di luce nei nostri appartamenti. Per quelli che non hanno futuro o per i cosiddetti “puntali”, ovvero punte di alberi senza radici, l’unica alternativa è riciclarli in compost o ricavarne legno. Per gli abeti ancora “in forma” invece si può optare per impiego nel rimboschimento di aree dedicate. Di entrambe le operazioni si occupano centri di raccolta specializzati: si possono chiedere informazioni direttamente al proprio comune.