Attacca tutto l’anno, ma l’inverno è decisamente il suo periodo preferito. In casa in questa stagione si creano infatti le condizioni migliori per i suoi colpi più virulenti e mortali. Di chi stiamo parlando? Di un parassita che ama tutte le piante ma che infesta prima o poi qualsiasi pianta grassa (e cactus!) incontri sul suo cammino: è la cocciniglia. Dove sta la sua perfidia? Nella sua invisibilità…! E’ infatti difficile notare la sua presenza sulla “vittima”, capace com’è di infilarsi negli interstizi più stretti e profondi. Peggio ancora quando poi si addentra tra le radici, succhiando alle povere piante anche l’anima, mentre noi ci chiediamo come mai la nostra pianta grassa continua a deperire senza rimedio… e diamo la colpa al nostro pollice nero!
COCCINIGLIA, IL NEMICO NUMERO UNO
Il nemico è forte e spesso letale, la lotta quindi deve essere senza tregua, fino all’ultimo …insetto. La cocciniglia infatti arriva in pochi esemplari che però, grazie a uova microscopiche, si moltiplicano in un baleno dando vita a colonie di centinaia di individui. Solo a quel punto diventa facile da vedere, ma ormai è spesso troppo tardi! Quando ci sono ancora pochi esemplari, magari giovani e quindi piccolissimi, è facile scambiarla per polvere o lanuggine senza importanza. Invece quel “cotone” cela abili “vampiri” che uccideranno le nostre piante, se li lasceremo fare. Bisogna dunque batterli sul tempo. Qui un primo piano del nemico… ma, per capirne le dimensioni, valutate che si appoggia ad uno stuzzicadenti!
LOTTA SENZA QUARTIERE
Il primo step di qualsiasi guerra è la conoscenza: dobbiamo sapere com’è fatto il nemico. Quindi fate un giro sulla Rete cercando la parola “cocciniglia” nella sezione immagini di Google: capirete perché si tratta di un parassita così temuto da tutti i pollici verdi. Le forme che assume infatti sono tante (a scudetto, farinose, cotonose ecc.) e tutte altamente invasive. Molte hanno scudi che le proteggono dagli insetticidi: le armi di questa guerra dunque rischiano spesso di essere spuntate!
CACCIA AL NEMICO
Controllare le nostre grasse che abbiamo amorevolmente ritirato al caldo in casa spesso e con attenzione è fondamentale per sorprendere gli “avamposti” del malefico insetto succhia-linfa. Guardiamo ovunque, soprattutto dove è difficile arrivare: negli interstizi, sulle foglie – ma soprattutto sotto le foglie e… sotto i vasi! – là dove i tessuti vegetali si sovrappongono o si incontrano. Qualsiasi “puntino” bianco/grigiastro può essere una spia dell’invasione in atto: le cocciniglie giovani infatti si muovono, ma le adulte spesso si piazzano nel punto preferito e lì si rimangono, altra ragione per cui spesso non si notano!
ATTACCO IN CORSO, ALLE ARMI!!
Le avete trovate: e adesso, che fare? La domanda delle domande! Molti pollici verdi reagiscono alla ferale notizia intervenendo armati di cotton-fioc, alcol e un’infinita pazienza… Il problema però è che anche la pulizia più accurata non elimina le uova, con il rischio di ritrovarsi invasi a poche settimane di distanza! Dunque, visto che è una guerra, servono armi pesanti… e spesso ci si rivolge alla chimica purtroppo: si ricorre ad un insetticida (non fatevi ingannare però: deve però essere chiaramente indicato nella confezione come specifico contro questo insetto) meglio se sistemico, capace cioè di entrare nel flusso linfatico della pianta “avvelenando” dunque il “cibo” dei parassiti. Esiste poi anche un metodo fai-da-te, molto più laborioso però, che si può usare su piante di piccole dimensioni prima di passare alle “armi pesanti”: fare alla pianta infestata un’energica doccia con alcol denaturato e poi una con del sapone da bucato reso schiumoso passando dappertutto con un pennello.
COCCINIGLIA NELLE RADICI
Se la pianta grassa deperisce e non capite il perché, svasatela subito: nel caso non si tratti di marciumi, può trattarsi di cocciniglia radicale. Se avete questo dubbio, l’unica cosa da fare è eliminare tutta la terra, anche quella più fina, mettendo l’apparato radicale della pianta direttamente sotto l’acqua del rubinetto. Lavate con delicatezza togliendo ogni traccia di terra: poi lasciate asciugare e rinvasate in terriccio per cactacee (si trova anche al super).