Dopo l’abbondante nevicata che ha mandato in tilt un’intera città, ora il pericolo a Roma è rappresentato dal ghiaccio e a pagarne le conseguenze sono anche gli alberi. Con le temperature sotto le zero, “si rischia un’ecatombe”. A lanciare l’allarme è Lorenzo Parlati, responsabile di Legambiente Lazio che all’Adnkronos spiega: “A Roma, solo su strada, ci sono 150 mila alberature alle quali si aggiungono quelle presenti nei parchi”. Un patrimonio inestimabile che, in questi giorni ha risentito particolarmente degli eventi meteorologici straordinari. “Sicuramente alcune tipologie di alberi sono più consone a temperature più elevate e, dunque, in questi contesti soffrono di più. Come ad esempio il pino che, ‘grazie’ alla sua forma riesce a contenere molta più neve” sottolinea Parlati spiegando che “il problema però è la quantità di neve scesa in un intervallo di tempo molto limitato” e che, adesso, a causa delle temperature sotto lo zero, rischia di ghiacciare, aumentando il carico presente sui rami. Continua a leggere
Archivi giornalieri: 6 Febbraio 2012
Sale anti-ghiaccio? Uccide gli alberi di città
Basta guardare un telegiornale: uomini dotati di grosse pale scaraventano dai camion chili e chili di sale contro il ghiaccio. Strade, marciapiedi, aiuole spartitraffico. L’importante è buttare tutto il sale possibile, e più se ne butta e meglio è. Anche le amministrazioni comunali la pensano così. Basta dare un’occhiata ai loro comunicati: le tonnellate di sale anti-ghiaccio sparse nelle strade sono motivo di orgoglio, attestano l’impegno per i cittadini.
Tutto vero, ma c’è un’informazione che invece viene molto meno diffusa e non gode di altrettanta popolarità: l’effetto di tutto quel sale sull’ambiente, in particolare sugli alberi delle città. Fiori&Foglie ha indagato, girando le sue domande a Giovanni Poletti, uno che degli alberi ha fatto il suo mestiere (www.docgreen.it), agronomo esperto di alberature urbane e stabilità degli alberi. Le sue risposte non possono che destare allarme… Continua a leggere
Piante, fiori e delitti: la botanica aiuta le indagini
Se siete dei fan della serie televisiva C.S.I., di sicuro conoscete bene uno dei protagonisti, l’entomologo Gil Grissom: il padre di Grissom era professore di botanica ed è proprio grazie alla passione per le scienze naturali che il ragazzo si trasforma in un rigoroso cacciatore di assassini, unendo nei suoi studi l’interesse per gli insetti e quello per l’ambiente. Stessa cosa succede a Bones o in Crossing Jordan, serie affini dove piante, semi e fiori spesso finiscono sotto la lente del microscopio per fornire elementi che ricostruiscano la dinamica di un delitto: le piante infatti sono testimoni inosservate di un evento di sangue, ma possono “parlare” in laboratorio, grazie all’ausilio di strumenti di analisi e ricerca. Continua a leggere