La domanda viene spontanea: perché un evento come il Festival di Sanremo può permettersi, anche quest’anno, di “dimenticarsi” di valorizzare la località in cui si svolge? Perché un evento di questa portata porta fiumi di soldi a prescindere. Quindi per enti pubblici, aziende e autorità è più importante tenersi stretta questa opportunità che, oltre al guadagno dà anche prestigio sociale (anche se con meno “smalto” che in passato) e personale, piuttosto che faticare per dar luce alla tipicità del proprio territorio e al lavoro di ogni giorno di centinaia di persone “comuni”. E’ la considerazione che mi viene in mente leggendo negli articoli in Rete la rabbia della Riviera e dei suoi florovivaisti. In particolare quella, dai toni amari, a cui dà voce il Presidente del distretto florovivaistico Riccardo Giordano: nel vedere la fugacissima apparizione di striminziti mazzi di fiori omaggiati alle due dive del Festival, a Elisabetta Canalis di rose bianche e a Belen Rodiguez di orchidee cymbidium, ha commentato che, curiosamente, i bouquet al Festival “sembra che brucino, infatti spariscono subito”.
E peggio, i fiori di Sanremo non vengono neanche citati, né alla consegna del simbolico dono, né durante la serata. E beh, di fatto, anche se fossero citati in quei microsecondi dedicati alle corolle, mi chiedo se farebbe poi tanta differenza. Forse i fiori italiani meriterebbero qualcosa di più che dei mazzetti ai vip sul palcoscenico dell’Ariston. A iniziare dalle “vallette”: un vestito di eleganti orchidee per Belen? Un sontuoso strascico di rose per la Canalis? Una gigantesca corolla stilosa in cui far esibire i cantanti? Le idee sono tante, e le soluzioni parecchio moderne e scenografiche, a voler ben vedere, esistono eccome: basta guardare qualche concorso di flower design per capirlo. Invece no, il palco è nudo. Insomma, in realtà sembrerebbe proprio che il Festival di Sanremo potrebbe tenersi, senza a questo punto perdere nulla, in qualsiasi altra città d’Italia. Ma è proprio così?
Il Festival, per tutti quelli che lo seguono, è in realtà intrinsecamente legato alla città di Sanremo. Ho girato la domanda ad Irene, un’amica assolutamente sfegatata per il concorso canoro che mi ha risposto, prontissima: “Il Festival di Sanremo in un’altra città? Beh, sarebbe il Festivalbar!”. Quindi il Festival di Sanremo DEVE svolgersi a Sanremo. E Sanremo E’ la città dei fiori per eccellenza. La sua collocazione geografica, che ne fa un luogo dalle temperature eternamente miti, è legata a doppio filo alla produzione di fiori. Nei giardini che punteggiano la riviera crescono rigogliose piante tropicali che si adattano con vigoria alla piacevolezza del clima. Dalle numerosissime serre, i fiori sanremesi viaggiano, insieme al marchio del Made in Italy, in tutto il mondo. Fateci caso, è come se nascesse un “Festival di Milano” e in tutte le serate in televisione, non vi apparisse mai il Duomo, con le sue meravigliose guglie. Quindi torniamo alla domanda iniziale: “Perché il Festival di Sanremo può dimenticarsi di Sanremo?”