In diretta dal futuro, ecco Skyfarm, l’orto sospeso

A volte bisogna gettare il cuore oltre l’ostacolo. E guardando questa immagine, è proprio così che sembra aver fatto Manuel Dreesmann nel suo progetto di orto sospeso. Futuristica a dir poco, la Skyfarm, così si chiama, presuppone di utilizzare in modo spinto lo spazio verticale, invece che quello orizzontale, per creare un orto urbano pur senza avere del terreno. I fili a cui sono attaccate le semi-sfere sono infatti fissati sul tetto …del balcone.

Le erbe aromatiche e i piccoli ortaggi del sistema Skyfarm sono contenuti in “bolle” aperte, in parte trasparenti, che contengono substrato e nutrienti necessari a farle crescere. Per metter mano agli ortaggi, basterà tirare la cordicella, che scorre in un’apposita carrucola, a cui sono singolarmente sospese. Si potrà così anche regolarne l’altezza, esattamente come si farebbe per un cestino fiorito, e persino scrivere il nome sull’etichetta terminale, in modo da poterle riconoscere anche dal basso.

Giovane designer tedesco, Manuel  ha pensato a questo sistema per far sì che, pur negli spazi ristretti delle case e dei balconi di città, si possa sperimentare l’auto-produzione del cibo, riducendo così le distanze e l’inquinamento che deriva dai trasporti delle merci deperibili. Non solo, gli ortaggi così prodotti sarebbero al riparo da sostanze nocive e insetti dannosi, quasi meglio che in un orto vero tradizionale… Pur con i suoi limiti sulle dimensioni degli ortaggi coltivabili, a noi di Fiori&Foglie l’idea piace, come tutte le soluzioni che tentano di avvicinarci al verde, commestibile o meno, e a voi?

Ulteriori info sul sito di Manuel Dreesmann: www.mdre.de