Piante, fiori e delitti: la botanica aiuta le indagini

Se siete dei fan della serie televisiva C.S.I., di sicuro conoscete bene uno dei protagonisti, l’entomologo Gil Grissom: il padre di Grissom era professore di botanica ed è proprio grazie alla passione per le scienze naturali che il ragazzo si trasforma in un rigoroso cacciatore di assassini, unendo nei suoi studi l’interesse per gli insetti e quello per l’ambiente. Stessa cosa succede a Bones o in Crossing Jordan, serie affini dove piante, semi e fiori spesso finiscono sotto la lente del microscopio per fornire elementi che ricostruiscano la dinamica di un delitto: le piante infatti sono testimoni inosservate di un evento di sangue, ma possono “parlare” in laboratorio, grazie all’ausilio di strumenti di analisi e ricerca.

Possiamo così capire quanto tempo è trascorso da quando un corpo è stato depositato in un certo luogo, piuttosto che scoprire indicazioni sulle scene del delitto in base ad elementi vegetali con la vittima è venuta accidentalmente a contatto. Un modo di indagare intrigante e affascinante, la cosiddetta “Botanica Forense“, che si sta facendo sempre più strada anche da noi in Europa.

L’argomento vi interessa e vorreste approfondire?
Pronta un’occasione d’oro (e un modo decisamente curioso di vivere il vostro San Valentino!): a Monza, nella serata del 14 febbraio 2012 alle ore 20.45 alla Casa del Volontariato, il gruppo botanico Amici del Verde organizza una conferenza con  il professor Marco Caccianiga del Dipartimento di Biologia della Statale, esperto negli studi della botanica applicata alle indagini poliziesche. Entrata gratuita. Per info si può scrivere direttamente alla casella email: info@amicidelverde.org