Taglio costi, a rischio la Battaglia dei Fiori di Ventimiglia

Uno dei carri di Pasadena, California, manifestazione affine alla Battaglia dei Fiori di Ventimiglia

 E’ una sfilata grandiosa quella degli imponenti carri fioriti di Ventimiglia: una tradizione, quella della cosiddetta Battaglia dei Fiori, che si ripete tradizionalmente nel mese di giugno e che quest’anno festeggierebbe i suoi 50anni. Ma forse la scenografica festa, proprio nel 2012, non si farà. A metterla a rischio il taglio del budget in genere dedicato alla manifestazione che dura due giorni, 210mila euro. Per questa edizione il Comune ne ha previsti praticamente la metà: 100mila. Il presidente dell’ente dedicato alla manifestazione Bruno Manera ha subito dichiarato che con questa cifra la Battaglia dei Fiori sarebbe ridotta e sottotono: sfilerebbero appena 4 carri. Meglio farla saltare del tutto. E tra cittadini e autorità scoppia la polemica.

Chi propone una colletta (con 10 euro per ogni ventimigliese si raccoglierebbero 250mila euro), chi ritiene che una spesa del genere si giustificherebbe molto di più se la Battaglia dei Fiori si facesse d’inverno per 10 giorni, chi calca la mano sugli sperperi del passato. Insomma, l’ipotesi che una tradizione che fa parte della storia della città salti proprio nel suo cinquantenario non va giù a molti. Del resto è ancora forte l’attaccamento alla Battaglia dei Fiori nelle nuove generazioni, per primi tra i figli dei “carristi” che non vogliono che si perda una manifestazione-bandiera che fa parte della loro storia famigliare, oltre che cittadina.

La Battaglia dei Fiori, con i suoi carri decorati con la prodigiosa tecnica dell’infioritura a mosaico (evoluzione in chiave floreale dei carri di cartapesta di Carnevale), non è solo una festa popolare per accogliere la primavera, ma mostra il prodotto di un territorio, la floricoltura rivierasca, che trova difficilmente altre vetrine (persino il Festival di Sanremo preferisce non darne sfoggio). I fiori sono qui protagonisti assoluti, diventati a Ventimiglia veri e propri tessuti di petali e foglie che rivestono interamente le forme dei soggetti che sfilano su carri coloratissimi. Uno dei protagonisti del tripudio floreale? Il garofano, per la corposità delle corolle e le sue mille sfumature. E le tecniche per la decorazione dei carri, preziosa eredità evolutasi nel tempo grazie a mille piccole astuzie che si tramandano da padre in figlio, nate grazie al genio, alla passione e alla rivalità tra le “compagnie” che fanno a gara, sfidandosi nel creare i capolavori floreali ogni anno più belli e creativi. Per non parlare del richiamo turistico che una manifestazione così scenografica richiama a Ventimiglia.

Insomma, una festa a cui forse è troppo sacrificio rinunciare, anche in momenti di crisi. Ma i tempi richiedono un drastico contenimento dei costi: la Battaglia dei Fiori dovrà mantenersi all’altezza anche spendendo la metà. I ventimigliesi accetteranno l’ardua sfida?