Spuntano lì, dove un attimo prima non c’era nulla: sotto gli arbusti, in mezzo alle sterpaglie e alle foglie morte, con i loro campanellini candidi su cui però sembra che qualcuno si sia divertito a dipingere puntini verdi, quasi a sottolineare la curiosa forma stellata dei petali. I falsi bucaneve creano adesso, tra febbraio e marzo, tappeti di delicatissima bellezza, proprio a segnare la fine dell’inverno. Ma perché vengono chiamati “falsi” bucaneve?
Perché quelli ritratti in queste foto sono Leucojum vernum, mentre il vero bucaneve è il Galanthus nivalis. Il Galanthus ha una corolla un po’ diversa, ma anche lui con tocchi di verde sulla livrea bianca e il periodo di fioritura è lo stesso. Inoltre sono entrambi fiori che nascono da bulbi sotterranei. Le due specie dunque, a parte la forma, si somigliano moltissimo. I falsi bucaneve però hanno qualche numero in più: sono più bassi e robusti dei “cugini”.
Belli anche da coltivare in giardino: non temendo per niente freddo e neve, si prestano bene per gli angoli ombrosi o per quelli a nord, magari ai piedi degli arbusti, come succede in natura. Faranno da perfetto contrasto, con il loro verde brillante, a rami e tronchi ancora spogli. Un folto gruppo darà per primo il benvenuto alla primavera, per poi seccare le foglie a fine primavera e tornare in letargo, risvegliandosi in forma smagliante l’anno successivo.
Fiori curiosi che si trovano solo in montagna? Affatto, potete trovarli anche in pianura: quelli nelle foto sono fioriti spontaneamente giusto qualche giorno fa nei boschetti intorno alla provincia milanese.
Ps. Se li incontrate nel sottobosco e vi prende la voglia di portarvene qualcuno a casa, tenete conto che si tratta di una specie protetta! Pollice avvisato… 😉