Quando pensiamo alla Sardegna, ci vengono in mente spiagge da sogno, mare cristallino e vacanze di lusso con tutti i confort. Ma la crisi, nell’isola, ha colpito pesantemente, racconta Adnkronos, anche in tema di vacanze locali, ovvero quelle dei sardi stessi. L’effetto del caro carburanti, la crisi, la paura di spendere ha indotto le famiglie a rispolverare le ferie nelle seconde case, dicendo addio a costosi viaggi estivi. E’ una tradizione nata nel dopoguerra, dove ci si trascorrevano anche tre mesi di seguito da giugno a settembre. Incoraggiati magari dalla presenza di orto e pollaio, che aiutano a limitare le spese e a mangiar sano, sono in tanti ad aver deciso di mettere al bando bar, supermarket e lidi, scegliendo per questa estate 2012 una vacanza ‘autarchica’ alla vecchia maniera. Continua a leggere