Ad Oggiono, in provincia di Lecco, l’amministrazione comunale ha deciso: gli orti saranno più piccoli, saranno più cari e li potranno richiedere in gestione solo i residenti con cittadinanza italiana. Fino adesso affidati per la maggioranza ai pensionati, gli appezzamenti nella zona della Sabina che decresce verso il lago di Annone, in Brianza, forse per la prima volta stanno diventando materia del contendere.
Tra i criteri inderogabili per richiedere il proprio orto comunale da coltivare, infatti, c’è la cittadinanza, “requisito discutibile ma ritenuto essenziale”, secondo le parole dell’assessore Gianna Valli. Voi cosa ne pensate?
Siete d’accordo con la giunta di Oggiono? E’ giusto privilegiare chi ha la residenza per dare un orto in affitto?
Non sarebbe forse più indicativo il reddito, in questo momento di crisi in cui coltivare ortaggi può dare una mano alla spesa della famiglia? Perché non favorire chi ha più bisogno, invece di distinguere in base ai documenti? Pensandoci, si potrebbe anche stabilire un affidamento di alcuni orti per periodi più limitati, in modo da dare un’opportunità in più a chi si trova in reale difficoltà, a prescindere dalla cittadinanza.