Pomodori, cipolle e zucchine ormai non crescono più solo negli agresti fazzoletti di campagna, ma sono “emigrati” sui tetti di città. Una nuova moda? Forse non tanto passeggera, se il contagio si è esteso, secondo quanto riferisce secondo quanto riferisce l’Agenzia TMNews, ai tetti di tutta Hong Kong. Negli immensi grattacieli, l’attività preferita, ormai da due anni, è proprio la coltivazione “urbana” degli ortaggi: orti “in quota” che convincono perché considerati una sana alternativa ai supermercati in una città super popolata come questa. Non solo. Gli abitanti non vengono fermati nemmeno dalla mancanza di spazio: se infatti non hanno un terrazzo grande abbastanza, affittano “porzioni” di tetto condominiale.
Al quindicesimo piano per esempio, una coppia che voleva dedicarsi all’orto nel dopolavoro ha affittato, pagando 30 euro al mese, due porzioni di mille metri quadrati del tetto. “Sono molto orgogliosa di mangiare legumi che io stessa produco”, dichiara la ragazza, che di mestiere non fa certo l’agricoltore, ma l’infermiera – “E’ anche una fortuna, non avrei soldi per comprarli. Adoro piantare e raccogliere questi prodotti”. L’orto casalingo urbano ormai è così diffuso che le cifre indicano che almeno il 3% dei legumi consumati in questa grande città sono prodotti in loco. E si organizzano corsi per invitare i più piccoli ad alimentarsi con cibi a km 0, più freschi e sani.