Tutto può servire per accrescere la produzione di riso in Cina. L’ultima novità viene da un villaggio nella regione di Zhejiang: sfruttare il tetto delle case per coltivare questo cereale, alimento base della popolazione. Lo Zhejiang, regione costiera non lontana da Shanghai, è una delle più ricche del Paese ed è considerata la terra del riso. Riveste pertanto un ruolo di primaria importanza nella strategia del governo di Pechino, mirante a potenziare e modernizzare il settore agricolo. Il Global Times, giornale semiufficiale, riporta come esempio da seguire quello di un contadino dello Zhejiang che ha potuto realizzare nelle scorse settimane un raccolto precoce di riso grazie a una risaia a secco creata sul tetto del compound dove abita. Continua a leggere
Archivio mensile:Agosto 2012
Navigazione articolo
Fiori e piante in Italia muovono oltre 4 miliardi di euro
Alla cura, alla vendita e alle coltivazioni di fiori e piante all’aria aperta o in serra si dedicano oltre 47mila imprese italiane, in crescita dell’1,1% in un anno, per un giro d’affari di oltre 4 miliardi di euro. Nella classifica delle regioni con il maggior numero, la Lombardia si piazza prima con 7.061 attività e un peso pari al 14,9% del totale italiano. Seguono la Liguria, il Lazio e la Campania. Sono i dati emersi da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano, che tra l’altro mette in luce anche le caratteristiche del giardiniere “nostrano”… Continua a leggere
Piante velenose addio, con la manipolazione genetica diventano innocue
Le sostanze tossiche sono una difesa per le piante, che non possono sottrarsi alla minaccia degli erbivori essendo impossibilitate a muoversi e a scappare. Ma queste tossine sono un problema per gli allevatori, perché alcune specie vegetali che sviluppano queste sostanze, rese innocue, potrebbero costituire una grande risorsa per la nutrizione degli animali da carne. E’ notizia di questi giorni che dalla ricerca scientifica arriva una tecnica che consentirà di privare alcune piante delle tossine che possono far male a polli e maiali. Continua a leggere
Nel futuro c’è l’Internet delle piante?
Tutte in Rete, collegate con noi e in grado di dare informazioni sull’ambiente. Non parliamo di persone, ma di piante: alberi e cespugli che trasmetteranno le loro percezioni su acqua, aria, o persino terremoti o valanghe. Una vera Internet vegetale, insomma. Per realizzarla, Stefano Mancuso, alla guida del Laboratorio di Neurobiologia Vegetale dell’Università di Firenze (LINV), ha di recente ricevuto fondi europei di un milione e mezzo di euro da spendere nell’arco di tre anni. Continua a leggere
Il bouquet di nozze? Trasformalo in un quadro!
Il bouquet della sposa va incontro a destini diversi. A seconda degli usi e delle tradizioni, c’è chi sceglie di lanciarlo alle amiche nubili come gesto beneaugurante, chi preferisce disfarlo per regalare un fiore ad ogni invitata, altre invece preferiscono depositarlo sull’altare della Madonna prima ancora di uscire dalla chiesa, ma c’è anche chi decide di tenerlo tutto per sé facendolo seccare per poi farlo finire in una scatola in fondo all’armadio. Dalla Gran Bretagna arriva però l’usanza di conservare il bouquet come se fosse sempre fresco, trasformandolo in un oggetto d’arredo per la casa. La tecnica, denominata flower preservation, consente di conservare i fiori nella loro forma naturale, mantenendone al meglio i colori originali. Ma scopriamo insieme di cosa si tratta… Continua a leggere
Palme addio, a Paestum i nuovi alberi saranno viola
Addio palme, nella città dei templi si pianteranno nuovi alberi per sostituirle. E’ l’effetto “punteruolo rosso”, l’insetto che negli scorsi anni ha letteralmente decimato le tante palme che abbellivano piazze e strade del Comune di Capaccio-Paestum. Dopo la loro distruzione, e dopo che la Regione Campania ha approvato un finanziamento di circa 100.000,00 euro per i Comuni di Capaccio ed Eboli, l’amministrazione comunale capaccese ha infatti deciso di sostituirle completamente.
La scelta è caduta su specie autoctone con però un’importante eccezione, uno splendido albero tropicale considerato tra i più belli al mondo per l’incredibile fioritura viola-lilla: la Jacaranda. Continua a leggere
E se l’orto di casa nostra diventasse anche un po’ internazionale?
Ci si coltiva fagiolo bambarà e lablab, patata dolce e zenzero, igname, okra e amaranto. Dove? Nell’orto africano. Un orto molto particolare che sta per spuntare a Torino, al centro dell’Oval in occasione del Salone del Gusto e Terra Madre 2012 che si terrà nel mese di ottobre. Perché ne parlo? Perché l’idea dell’orto africano è affascinante esattamente come lo è quello di tutte le etnie con cui possiamo facilmente venire a contatto anche semplicemente attraversando la strada di fronte a casa. Piante mai viste, fiori mai odorati, frutti mai provati: sorprese, ricette e gusti tutti da scoprire, tutti da assaggiare, tutti da condividere. E da coltivare, perché no, in un orto speciale, dal sapore anche un po’ internazionale. Continua a leggere