Sta destando clamore il triste fatto di cronaca verificatosi in questi giorni a Roma dove da un balcone è caduto un vaso di porcellana che ha ucciso Christian Giacomini, un ragazzo di 13 anni in quel momento a passeggio per la via Appia con la mamma e il fratellino. Il vaso “killer” che ospitava una pianta grassa era stato collocato sul bordo del balcone e ancora non è chiaro cosa ne abbia provocato la caduta. Ad assicurarlo, secondo alcuni giornali, c’era un filo di ferro, secondo altri non c’era nulla. Nell’appartamento, al momento del fatto, non c’era nessuno. Una prima teoria ipotizzava la spinta fatale come gioco tra i bimbi nella sala d’attesa del dentista a fianco, ma non ci sono conferme e pare che difficilmente i bimbi sarebbero riusciti nell’intento a causa della griglia che separa i due balconi contigui. La seconda ipotesi invece guarda al gatto, libero nell’appartamento, e quindi potenzialmente in grado di spingere il vaso di sotto. Ma come sempre succede, il fatto ha scatenato una marea di polemiche e il classico rimpallo delle responsabilità. Ma cosa dice la legge sulla collocazione di vasi sul balcone degli appartamenti di città? Continua a leggere