Lo Shuttle non ci passa? Semplice, abbattiamo 400 alberi!

Il vecchio Space Shuttle “Endeavour” va in pensione: da ora in poi la sua casa sarà un museo, il California Science Center Exposition Park. C’è solo un piccolo problema: i 20 chilometri che separano l’aeroporto di Los Angeles dalla meta. E come si fa a trasportare uno Shuttle? Volare non vola e in autostrada non passa sotto i ponti: bisognerà dunque che attraversi la città. E in particolare Inglewood, il comune limitrofo che, in quei venti chilometri, ha da tempo lunghi viali alberati. Ma lo Shuttle non ci passa, ci vuole più larghezza. La soluzione? Abbattere centinaia di piante che “ostacolano” il veicolo extralarge. Circa 400 alberi verranno sradicati. Ma i cittadini non ci stanno: i viali diventeranno un deserto, una volta concluso il transito, e il valore delle loro case si abbasserà. Invece per James Butts, il sindaco di Inglewood, si tratta di un piccolo sacrificio a fronte del buon ritorno pubblicitario che il passaggio dello Shuttle regalerà alla cittadina.

E da buon politico, sta cercando di sedare le polemiche: in realtà, dice, si tratta di “una grande occasione” per Inglewood a cui l’abbattimento permetterà “non solo di rimpiazzare con alberi nuovi i vecchi alberi, le cui radici invasive stavano rovinando la strada, ma anche di piantare due alberi per ogni vecchio albero abbattuto che è una cosa buona per il nostro piano di riforestazione”. Il museo pagherà infatti tutte le spese, circa 3 milioni di dollari, e si è impegnato a piantare 2 alberi per ogni albero abbattuto, lasciando scegliere ai singoli quartieri quali specie. Entro massimo 5 anni, affermano, i nuovi alberi raggiungeranno l’altezza di quelli originali. Ma molti cittadini non sono convinti: prima di poter ammirare di nuovo le proprie strade con alberi maestosi e belli come quelli che avevano, ci vorranno decenni e alcuni di loro semplicemente non faranno in tempo a vederli.

Restano i dubbi: siamo certi che tagliare 400 alberi, tra cui magnolie annose, fosse l’unica soluzione possibile? E comunque è ovvio che gli esili alberelli giovani come quelli che verranno ripiantati non potranno certo dare i benefici che davano esemplari di grandi dimensioni, né come ossigeno, né come ombra né come impatto estetico.

E voi, cosa ne pensate?