E ci siamo, anche quest’anno il Festival della Canzone italiana è finito. Trascinando dietro di sé le classiche polemiche su cantanti e conduttori e la non meno classica critica sui fiori. Alla serata finale, il Sindaco Zoccarato ha portato sul palco dell’Ariston ed esaltato l’importanza delle corolle per la città dei fiori (che però qualcuno ormai dice sia Albenga, che partecipa ad Essen, vetrina mondiale del settore), espressione del lavoro di centinaia di famiglie di floricoltori. Ma questi argomenti sono i soliti, aihmé. Le stesse tematiche saltano fuori ad ogni edizione del Festival ormai da anni, mentre l’Ariston presenta ogni volta una scenografia più nuda e spoglia della precedente. Nessuna novità, invece un’aria stantia di cose vecchie dette e ridette. I fiori rimangono una presenza totalmente trascurabile, apparendo di sfuggita in qualche bouquet, bellissimo per carità, ma importante come il mazzo di fiori di una qualunque sagra di paese. E nelle agenzie stampa c’è addirittura chi ha il coraggio di parlare di “cauta soddisfazione” per il promo di Sanremo andato in onda alle 11 meno un quarto di sera. Ma i fiori di Sanremo dubito abbiano guadagnato una gran piazza. Continua a leggere