Allarme pochi fiori, pochi frutti: le api non bastano

Gli insetti selvatici, preziosi per l’impollinazione, come mosche, farfalle e coleotteri, stanno scomparendo e ciò mette in pericolo le coltivazioni agricole destinate alla produzione di cibo. A lanciare l’allarme sono due studi pubblicati su Science e coordinati dall’argentino Lucas Garibaldi dell’università Nazionale di Rio Negro in San Carlos de Bariloche e dall’americana Laura Burkle della Washington University e della Montana State University. Il declino di questi insetti è dovuto sia ai cambiamenti climatici, che tendono a non far coincidere i tempi di fioritura con il picco di attività degli insetti, sia alla perdita dei loro habitat naturali, come siepi, bordi dei boschi e prati che vengono distrutti, principalmente a causa della conversione di questi luoghi all’agricoltura. Ma in questo modo le piante coltivate ricevono meno visite da parte degli insetti impollinatori. E le api domestiche non bastano.

Sostituire questi insetti con le api da allevamento non risolve il problema perché le api forniscono ‘servizi’ aggiuntivi di impollinazione ma non possono sostituirsi agli insetti selvatici perché questi sono più efficienti. In pratica il loro ‘lavoro’, rispetto a quello delle api, raddoppia la produzione dei fiori, che poi si sviluppano in frutti maturi o semi.

“Di aiuto sarebbe invece un apporto di insetti selvatici e mettere in campo azioni per proteggere o ripristinare i loro habitat” ha osservato uno degli autori, Lawrence Harder, dell’università di Calgary. Inoltre, avvertono gli esperti, occorre un uso più prudente dei pesticidi che possono uccidere gli impollinatori selvatici.

La scoperta è stata possibile analizzando 41 sistemi di coltivazione in 20 paesi che comprendono colture di frutta e verdure, fra cui pomodori, angurie, noci, caffè. Inoltre sono stati analizzati dati storici relativi ad alcune produzioni agricole alla fine dell’800, alla fine degli anni ’70, del secolo scorso, e fra il 2009 e 2010.

E’ stato scoperto che qualità e quantità dei servizi di impollinazione sono calate nel tempo, a causa soprattutto della perdita degli insetti selvatici ma anche delle api. E che la produzione di fiori che producono frutti è stata inferiore nei campi dove vi era una minore presenza di insetti selvatici. Per Garibaldi, “senza misure per la conservazione degli insetti selvatici e di protezione dei loro habitat, la continua perdita di impollinatori selvatici è destinata a compromettere le rese agricole in tutto il mondo”.